Renzi: "Al voto sarà battaglia tra chi vuole un'Italia forte ma dentro l'Ue e chi vuole uscire dall'Europa"

Matteo Renzi: "Alle urne andremo molto presto. Il Pd non litighi ma offra alternativa credibile"

Renzi: "Al voto sarà battaglia tra chi vuole un'Italia forte ma dentro l'Ue e chi vuole uscire dall'Europa"

"Si andrà molto presto alle elezioni - scrive Matteo Renzi nella sua ultima enews - frutto dell'incapacità di governare di Lega e Cinque Stelle" e "il Pd non deve perdere neanche un secondo a litigare, ma offrire un'alternativa credibile. Repubblicana". L'ex segretario democratico è già concentrato sulle prossime elezioni, e tratteggia questo possibile scenario: "Sarà una battaglia incredibile tra chi vuole uscire dall'Europa e chi vuole un'Italia forte ma dentro l'Europa. Sarà una battaglia tra chi combatte sulla base di fake news e chi porterà numeri, fatti, argomenti. Sarà una battaglia tra chi mette in discussione l'appartenenza atlantica dell'Italia e chi non vuole cambiare una linea di politica estera che l'Italia segue da 70 anni. Sarà una battaglia tra chi scommette sull'antipolitica e chi crede nella politica".

Per Renzi "se gli estremisti vinceranno l'imminente sfida elettorale il conto lo pagheranno le famiglie, i piccoli imprenditori, i giovani, i pensionati, il popolo. E non si deve aver paura di sfidare a viso aperto i diffusori di bugie spaziali. Loro hanno i social e i talk, noi dovremo chiamare a raccolta più persone possibili anche al di fuori della stretta cerchia politica. Da oggi deve partire il coinvolgimento di tante persone che vedono il rischio che l'uscita dalla casa comune europea distrugga il futuro dei nostri figli. Casa per casa, porta a porta, piazza per piazza".

"Se l'Italia all'improvviso torna a rischiare - prosegue il senatore del Pd - non è colpa dell'arroganza di qualche cancelleria europea, ma dell'incompetenza di qualche aspirante statista italiano. Siamo più forti delle nostre paure. Rimettiamoci in gioco, tutti insieme. E salviamo l'Italia, i suoi risparmi, i suoi valori. Il suo futuro".

Renzi è convinto di una cosa: Salvini ha usato Savona come alibi."Ipotizzare l’uscita dall’Euro, con un piano B studiato anche dal candidato ministro, ha creato un disastro finanziario per l’Italia. L’ipotesi di non restituire 250 miliardi di Euro di debito pubblico, l’idea di creare una sorta di moneta parallela ha dato l’idea di un Paese allo sbando. Il Presidente della Repubblica ha esercitato le sue prerogative costituzionali come tutti gli altri suoi predecessori hanno fatto in più di una circostanza e io ne sono testimone anche personale. La Costituzione va almeno letta". E prosegue: "Mattarella era pronto a firmare la nomina per il ministero dell’Economia per il braccio destro di Salvini, Giorgetti. Ma la Lega non ha voluto.

Savona ha un curriculum diverso dall’identikit del grillo-leghista: banchiere di lungo corso, uomo che ha partecipato ai convegni Bilderberg, esponente della finanza internazionale, professionalmente coinvolto in vicende come Impregilo, il ponte sullo Stretto, il Mose di Venezia. Perché Giorgetti no e Savona sì? Cosa c’è sotto? Salvini ha usato questa vicenda come alibi perché preferisce fare campagna elettorale sulla pelle degli italiani, ma non vuole governare".

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