
Nessuno di quelli che si inginocchiavano per George Floyd si inginocchierà per loro. Nessuno di quelli che "le vite dei neri contano" scenderà in piazza per loro. E nessuno di quelli che tanto si impegnano per tutelare le minoranze si batterà per loro. Eppure quella che si sta compiendo negli Stati Uniti sulla pelle dei cristiani assume i contorni della persecuzione. Certo, non con i numeri drammatici che si registrano in altri Paesi ma comunque una caccia all'uomo allarmante. Tanto che domenica sera, dopo l'assalto alla chiesa mormone di Grand Blanc, in Michigan, Donald Trump ha parlato di "ennesimo attacco mirato contro i cristiani" in America. E ha intimato: "Questa epidemia di violenza nel nostro Paese deve finire immediatamente".
C'è un motivo fondato se lo scorso 6 febbraio, poco dopo essere arrivato alla Casa Bianca, il tycoon ha firmato in fretta e furia l'ordine esecutivo Sradicare i pregiudizi anti-cristiani. Negli ultimi anni l'insofferenza e gli atti vandalici contro i fedeli e i luoghi di culto sono aumentati a dismisura. Un trend che trova conferma nel rapporto Ostilità contro le chiese negli Stati Uniti pubblicato ad agosto dal Family research council: sebbene l'anno scorso "il numero di incidenti non sia aumentato rispetto al record di 485 del 2023", il totale degli attacchi registrati nel 2024 (415) "rimane significativamente superiore" a quelli registrati dal 2018 (50) al 2022 (198). Si va dal vandalismo agli incendi, dalle sparatorie agli attentati dinamitardi. E, "sebbene le motivazioni di molti di questi incidenti rimangano sconosciute", i crimini contro le chiese e contro i cristiani aumentano "in un contesto in cui un numero sempre minore di americani partecipa alle funzioni religiose".
Tra i dati pubblicati dal Family research council ce ne è uno particolarmente interessante e riguarda giugno 2024 quando si è "registrato il tasso più alto di ostilità" dell'anno, "con circa il 22% di incidenti legati a questioni Lgbt". Questo dato fa subito venire alla mente l'attacco del 27 agosto alla chiesa cattolica dell'Annunciazione a Minneapolis. Dopo aver bloccato le uscite dell'edificio in cui si stava celebrando la Messa di inizio anno, Robin Westman, un 23enne transgender, ha aperto il fuoco sui bambini delle elementari ammazzandone due. Un evento drammatico che in pochi hanno analizzato a fondo. Su questo Giornale, Christopher F. Rufo ha spiegato che le ragioni di quella strage vanno anche ricercate in una ideologia che "ha colonizzato istituzioni, imposto linguaggi, promesso premi a chi si adegua e condanne a chi dissente". Un'ideologia favorita dalla precedente amministrazione Biden e che ora Trump sta cercando di smantellare. "I Padri Fondatori hanno fondato una Nazione in cui le persone erano libere di praticare la propria fede senza timore di discriminazioni o ritorsioni da parte del governo", si legge nell'ordine esecutivo firmato da Trump. "Per questo motivo, la Costituzione degli Stati Uniti sancisce il diritto fondamentale alla libertà religiosa nel Primo Emendamento".
Se gli attentati alle chiese difficilmente smuovono le coscienze, l'omicidio di Charlie Kirk ha sicuramente segnato un punto di non ritorno per tutti gli americani. Una sorta di spartiacque.
Non sappiamo se, come spiegato da Steve Bannon al Corriere, il funerale dell'attivista Maga segnerà "un'ascesa del nazionalismo cristiano" fino a diventare "la forza politica più potente" del Paese o, come è più probabile, porterà ad una presa di coscienza contro ideologie che soffocano le libertà, radicalizzano le persone più fragili e incanalano l'odio in aggressioni e attentati terroristici.