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"La resa italiana a Rohani? L'unico precedente con Hitler"

Un articolo durissimo sulla stampa israeliana rimprovera a Roma la scelta di coprire i nudi per il presidente iraniano

"La resa italiana a Rohani? L'unico precedente con Hitler"

Che ci fossero pochi precedenti a quanto è successo al Museo capitolino di Roma, con i nudi coperti per l'arrivo in visita ufficiale del presidente iraniano Hassan Rohani, lo avevano chiarito abbondantemente le reazioni in Italia e sulla stampa estera, che criticavano una resa del cerimoniale forse neppure richiesta dall'ospite illustre.

A calcare la mano sulla gravità dell'episodio, ripreso da una pletora di testate, dal Guardian a Foreign Policy, ci ha pensato anche il quotidiano israeliano Haaretz, in un pezzo di opinione in cui traccia un parallelismo - volutamente eccesivo ma comunque pesantissimo - con l'unica occasione storica in cui accadde qualcosa del genere.

Secondo Ariel David, corrispondente estero che ha seguito a lungo le vicende italiane, la decisione presa a Roma - chiunque l'abbia concepita - di coprire le statue con i pannelli bianchi, per evitare che il presidente iraniano se la prendesse, rappresenta praticamente un unicum, anticipato soltanto da quanto accadde quando in visita nella Capitale c'era Adolf Hitler.

Era il 1938 quando il Fuhrer arrivò a Roma. E in quell'occasione Benito Mussolini si prodigò per coprire alcune delle antiche rovine della città, non sufficientemente belle per l'idea che dell'Italia si voleva dare all'epoca.

E in quel caso, e ieri, scrive Haaretz, si è assistito a "forma di capitolazione che non coinvolge solo l'Italia, ma tutte le democrazie d'Europa".

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