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La Resistenza (da operetta) dei No Pass

"Ora e sempre Resistenza". Quante volte per decenni abbiamo sentito invocare questa parola d'ordine, con cui crebbero, come sappiamo dalle loro autobiografie, non pochi dei fondatori del terrorismo rosso

La Resistenza (da operetta) dei No Pass

«Ora e sempre Resistenza». Quante volte per decenni abbiamo sentito invocare questa parola d'ordine, con cui crebbero, come sappiamo dalle loro autobiografie, non pochi dei fondatori del terrorismo rosso. «Il morto che afferra il vivo», per decenni giovani e meno giovani convinti di doversi battere, idealmente ma a volte appunto con le armi vere, contro il «novello fascismo», incarnato di volta in volta da De Gasperi, Fanfani, Andreotti, Cossiga, Craxi, Berlusconi e persino Renzi. Ma nessuno aveva cosi ampiamente sfondato la porta del ridicolo come Ugo Mattei che ora, contro il nuovo fascismo rappresentato dal Green pass e dalle misure sanitarie, ha deciso di fondare i Cln. Si, avete letto bene, i Comitati di Liberazione nazionale, quelli che nel settembre 1943 si formarono per coordinare la lotta contro il fascismo e l'invasore tedesco. Al posto di Mussolini e di Hitler, vi è Mario Draghi e si presume i partiti che lo sostengono: immancabile l'invito a «scendere in piazza» per attuare la «resistenza» per ora solo «civile» (e si spera che lo resti). Se Draghi ha preso il posto di Hitler, Mattei quello di De Gasperi, Nenni, La Malfa e Amendola: e già questo sarebbe sufficiente per congedare il tutto con una sonora risata. E tuttavia c'è poco da ridere. Da storici, troviamo insopportabile questo oltraggio alla resistenza e all'antifascismo veri, che furono cosa grande, nobile e seria e che, se non liberarono l'Italia come vuole il mito, diedero un contributo essenziale alla costruzione della democrazia. Poi richiamarsi a una organizzazione che, oltre a essere politica era pure militare (ed era ovvio al tempo) è preoccupante, anche perché il mito della resistenza tradita è stato da stimolo negli anni Settanta a una stagione di sangue. Ma l'antifascismo, sia pure da operetta, ci conferma quanto avevamo ipotizzato già qualche mese fa su queste colonne: altro che estrema destra nella galassia No vax. Questa c'è, certo, ma sono energumeni confusi e privi di qualsiasi lettura, anche sul fascismo. L'humus ideologico è invece di altro tipo, ed è quello della sinistra: del resto da lì vengono larga parte dei promotori, da lì, anzi da quella radicale, viene Mattei, da li viene quest'ossessivo richiamarsi alla lotta contro il fascismo, morto e sepolto dal 1945.

Ci riflettano gli elettori di destra, prima di scendere in piazza allo slogan «ora e sempre resistenza».

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