Il video che gira da ieri in modo «virale» su Internet, ci ripaga di molte miserie umane che ogni giorno ci turbano il sonno.
La scena si apre con una scala dei pompieri che si slancia verso il cielo notturno, mentre, a terra, uomini e donne in divisa gialla si danno da fare per por rimedio a un'evidente situazione drammatica.
Uno di loro sale lungo la scala a notevole altezza e l'immagine, scolpita dalla luce di potenti torce, è quella della chioma di un albero. Dalla scala viene issata una piccola imbragatura con la quale l'uomo sulla piattaforma tenta di cingere il corpo di
Ma che ci fa un bambino a dieci metri su una pianta?
Nulla, perché non si tratta di un bambino, ma di un koala, l'animale simbolo dell'Australia, l'orsacchiotto di peluche che tutti abbiamo avuto da piccoli e che tutti abbiamo sognato di poter toccare sul serio da grandi, perché credo di non sbagliare se penso che condivida, con il panda, la palma di animale più simpatico e commovente nell'immaginario collettivo, specie dei giovani.
Siamo a sudest di Melbourne in un piccolo paese chiamato Langwarrin e, la sera prima, un passante vede un koala che attraversa la strada e viene colpito da un'auto di passaggio che non si ferma. Il piccolo «orsacchiotto» non è morto e l'uomo lo depone su una pianta, pensando di tornare sul posto il giorno dopo per vedere se aveva ancora bisogno d'aiuto. Il problema è che, su quel ramo, il koala non c'è più. A quel punto, il "buon Samaritano" chiama la Wildlife Victoria Association, un'associazione che recupera animali feriti, che arriva sul posto. E' Michelle Thomas ad accorgersi che il koala si è arrampicato, con le ultime forze, sulla forcella di un ramo a oltre dieci metri di altezza e versa in brutte condizioni. Non resta che chiamare la Lanwarrin Fire Brigade, i vigili del fuoco locali, che arrivano con tutta l'attrezzatura necessaria.
L'uomo sulla piattaforma riesce a fare una sommaria imbragatura dell'animale e chiede se il telo di sotto è pronto. Michelle è molto dubbiosa, ma poi decide di correre il rischio. «Ok, lascialo andare».
Appena accolto dal telo elastico, Michelle si accorge che il koala è morto, perché il suo respiro è cessato. Senza un momento di sconforto mette la mano sul punto giusto e comincia a spingere ritmicamente. Sta facendo un esemplare massaggio cardiaco. Dopo un minuto il koala non riprende a respirare e allora Michelle ricorda di avere salvato un cane con la respirazione bocca a bocca, che nel caso degli animali diventa «bocca a narici».
Non ci pensa un secondo. Nel video si vede la sua chioma bionda abbassarsi sul musetto del koala, mentre un collega estrae la mascherina dell'ossigeno. A un certo punto si ode distintamente un respiro rantoloso, ma pur sempre un respiro, poi un altro e la gioia pervade tutti.
Il koala è vivo e si muove. Michelle ha resuscitato Sean, così chiamato come il capo dei pompieri. Non è ancora fuori pericolo ma ha ottime possibilità di risalire sulle piante.
Encomio a Michelle è fuori discussione, ma lasciateci fare un lungo applauso ai vigili del fuoco, questi uomini (e donne) che in tutto il mondo salvano, ogni giorno, persone e animali con la stessa professionalità e generosità.
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