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Revoca autostrade, Di Maio: "Benetton perderanno profitti"

Di Maio ha parlato del ritiro delle concessioni delle autostrade: “Non si perderanno posti di lavoro. Si perdono solo i profitti dei Benetton ed è giusto così”

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Dalla legge sulla prescrizione alla “restaurazione dietro l'angolo” del Movimento 5 Stelle, dall'attacco a Matteo Salvini alla sferzata ai Benetton sulla concessione delle autostrade: è un Luigi Di Maio a tutto campo quello che si è mostrato su Facebook nella prima diretta del 2020.

L'attacco ai Benetton

L'affondo più duro è probabilmente quello rifilato ai Benetton. Il capo politico del M5s ha ricordato che con l'approvazione del decreto Milleproroghe inizia la procedura di ritiro delle concessioni delle autostrade: “La retorica che si perdono i posti di lavoro è una sciocchezza. In questo modo si perdono i profitti dei Benetton ed è giusto, perché non hanno fatto quanto dovuto. Io non sono tranquillo che ci siano quei signori che non hanno mantenuto il ponte Morandi e che ora gestiscono 3mila chilometri. Bisogna riprenderci quella gestione. E poi i dipendenti verranno chiaramente impiegati”.

Per quanto riguarda la situazione interna al M5s, Di Maio ha parlato espressamente della possibilità di mettere in atto “una sorta di restaurazione 2.0” nel caso in cui il partito non dovesse restare al governo. “Gli anni 20 sono gli anni in cui M5s deve essere determinante per le politiche pubbliche”, ha sottolineato il leader pentastellato, che ha poi espresso la necessità di “restare compatti” e “uniti”.

Nel mirino di Di Maio ci sono anche gli ex grillini che salivano “sul treno M5s” poi poi cambiare casacca andando “al gruppo Misto dicendo che c'è un problema di verticismo” dentro il movimento. Chiaro il riferimento all'ex ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti.

Dai rimborsi dei grillini a Salvini

Sul tema dei rimborsi dei parlamentari grillini, invece, Di Maio ha ribadito che “non è vero che solo il 12% di noi è in regola”. Da qui l'attacco – l'ennesimo di questa diretta – ai giornali: “C’è qualcuno che è in ritardo ma vorrei che i giornali parlino anche quando applicheremo le sanzioni. I giornali chiedano alle forze politiche tradizionali dove finiscono i soldi dei loro parlamentari”.

Capitolo prescrizione. Di Maio ha espresso tutta la sua soddisfazione per la nuova misura: “Il primo gennaio del 2020 è un giorno già importante perché entra finalmente in vigore la legge sulla prescrizione. Prima si perdeva tempo e si riusciva a farla franca, ora se vieni condannato in primo grado la prescrizione non esiste più, devi arrivare a sentenza”.

L'ultima freccia dell'arco di Di Maio è diretta all'ex alleato del governo gialloverde, Matteo Salvini: “Non citerò né madonne o Dio, lo lasciamo fare a chi sta in difficoltà, a chi ha davvero bisogno, noi non abbiamo bisogno di slogan o frasi fatte, o di invocare l’aiuto di Dio per fare carriera politica”.

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