Riaffiora il Bayesian. È caccia ai segreti (e alla cassaforte) del veliero affondato

Recupero ultimato dopo 10 mesi e 25 milioni. Il nodo dei dati sensibili per gli 007

Riaffiora il Bayesian. È caccia ai segreti (e alla cassaforte) del veliero affondato
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Dopo dieci mesi a 49 metri di profondità il Bayesan è tornato a galla con tutti i suoi segreti sul naufragio dello scorso agosto, a Porticello, nel Palermitano, costato la vita a sette persone, tra cui il magnate inglese Mike Lynch. Non appena le operazioni di recupero saranno concluse, il maxi-yacht sarà a disposizione della Procura di Termini Imerese che sta indagando sul misterioso incidente: nonostante fosse ritenuto inaffondabile, infatti, il Bayesan è colato a picco in pochissimi minuti durante una tempesta improvvisa, che stranamente non ha provocato alcun danno ad un vecchio veliero battente bandiera olandese ormeggiato poco distante.

Una tragedia in cui nulla torna. E il profilo proprietario, una sorta di "Bill Gates britannico" figura chiave nei rapporti con l'intelligence occidentale, in questi mesi ha alimentato le più svariate ipotesi, più o meno inverosimili, dall'incidente provocato da una leggerezza del comandante, al complotto dei servizi segreti, fino alla vendetta di qualche rivale in affari. Dall'analisi dello scafo i magistrati si aspettano di trovare le risposte al misterioso affondamento.

Con una complessa operazione di recupero cominciata lo scorso 3 maggio, costata 25 milioni di euro e la vita di uno dei sommozzatori che ci lavoravano, ieri il Bayesan è stato portato a galla da un sistema di due gru arrivate dall'Olanda, dopo il taglio dell'albero alto 72 metri. Prima di alzarlo completamente sul livello del mare, i tecnici questa mattina ultimeranno le procedure di rinforzo delle imbracature. Poi il relitto del veliero sarà svuotato dall'acqua e presumibilmente il 23 giugno dovrebbe essere portato nel porto di Termini Imerese, dove i consulenti della Procura - che ha indagato per naufragio e omicidio colposo plurimo il comandante, l'ufficiale di macchina e il marinaio di guardia in plancia - lo passeranno palmo a palmo per carpirne i segreti e cercare di capire se il naufragio è stato causato da una catena di errori umani o se ci siano altre piste da seguire. Si attende soprattutto l'apertura della cassaforte di Lynch, che potrebbe contenere dati sensibili di interesse per i governi stranieri. Sempre che, come trapelato da ambienti vicini alle indagini, il materiale informatico più sensibile non sia stato fatto sparire con un'operazione lampo portata a termine dai servizi segreti britannici prima che l'area dove giaceva il relitto venisse messa sotto stretta sorveglianza. L'azienda di Lynch, la Darktrace, era infatti specializzata in cybersecurity e intratteneva rapporti con l'MI5, l'MI6, i servizi americani e persino quelli israeliani.

Ma le trame internazionali potrebbero lasciare spazio ad altre meno intriganti, ma non meno incredibili per un veliero ipertecnologico e ritenuto inaffondabile come il Bayesan, di un guasto che potrebbe aver allagato la sala macchine o un'altra zona di poppa del super yacht. Come farebbe pensare - ha ricostruito il Corriere della Sera - il vetro interno di una finestra antisfondamento crepato, che avrebbe reso il veliero vulnerabile nel momento in cui si è trovato nel bel mezzo della tempesta.

Dettagli che solo i consulenti, esperti di ingegneria navale, sapranno interpretare. E dai quali dipende l'esito della battaglia legale durissima, per le potenziali richieste di risarcimento in ballo, che si profila all'orizzonte.

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