Coronavirus

Faccia a faccia Draghi-Salvini: "In sei regioni si può riaprire"

Incontro tra il leader della Lega e il premier sulle riaperture. Giorgetti: "Il governo intenzionato a valutare i dati del Cts"

Faccia a faccia Draghi-Salvini: "In sei regioni si può riaprire"

È un tema davvero caldissimo quello delle riaperture, con le categorie maggiormente danneggiate dalle chiusure che sono scese in piazza per protestare contro le restrizioni anti contagio e la Lega che preme per reintrodurre la zona gialla prima del 30 aprile (proprio in queste ultime il Carroccio ha presentato un emendamento al dl Covid).

Intervenuto nel corso del question time che si è tenuto in Senato, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha affrontato a sua volta l'argomento, affermando che da parte dell'esecutivo c'è tutta l'intenzione di procedere con delle riaperture anticipate, laddove i dati epidemiologici lo permettano."La volontà del governo è di prendere sul serio l'impegno scritto nell'ultimo decreto rispetto a riaperture anticipate qualora i dati del Comitato tecnico scientifico ce lo permettessero", ha infatti affermato, come riportato da Agi. "Dobbiamo però basarci sul principio della sicurezza sanitaria. Una ragionevole proiezione temporale del dispiegamento della pratica vaccinale è il prerequisito per dare certezze. Non vogliamo creare incertezze come è accaduto nel recente passato". Tutto, insomma, dipende dagli ultimi dati che saranno presentati dal Comitato tecnico scientifico.

Le riaperture

"Dobbiamo appoggiarci sul principio della sicurezza sanitaria, che è in via di evoluzione anche grazie al dispiegamento della campagna vaccinale", ha aggiunto il ministro leghista. "Purtroppo i progetti originari non sono stati rispettati, ma non siamo qui ad attribuire responsabilità, anche in relazione ad alcuni 'stop and go' sui vaccini attualmente in uso". Ad ogni modo, ha ribadito Giorgetti, l'obiettivo del governo è quello di consentire delle riaperture, ma solo se i dati forniti saranno incoraggiati. Proprio in tal senso all'interno dell'esecutivo si stanno già facendo delle valutazioni, che devono essere diversificate a seconda delle categorie lavorative. "Ad esempio al settore fieristico va data una qualche certezza altrimenti la concorrenza internazionale ci porta via anche il know how", ha spiegato Giorgetti. Per quanto riguarda il settore turismo, fortemente colpito dalla crisi, il ministro ha precisato che l'intenzione del governo è quella di rendere la penisola nuovamente attrattiva per i viaggiatori. "Per questo è allo studio un passaporto vaccinale analogo a quanto stanno facendo Grecia e Spagna", ha spiegato il titolare del dicastero dello Sviluppo economico. "Il ministro Garavaglia a brevissimo farà una proposta per quanto riguarda il passaporto vaccinale".

Necessario riaprire al più presto le attività anche per il fatto che"vietare l'esercizio publico e ufficiale delle attività, pur sotto protocollo, sta incentivando anche una qualche forma di abusivismo a livello domestico. Lo dico pubblicamente in quest'aula perché nessuno ha il coraggio di farlo".

Vaccini e protocolli

Per poter parlare di riaperture non si può non affrontare la questione vaccini. L'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Sars-CoV-2 e le misure restrittive imposte dal governo per arginare la trasmissione del virus hanno fortemente danneggiato il sistema economico del Paese. Una crisi purtroppo ancora in atto. "Le proteste di questi giorni ne sono una chiara testimonianza ed è mia intenzione promuovere a livello governativo ogni utile iniziativa diretta a definire un programma di riaperture che sia in grado di fornire una prospettiva certa a tutte le imprese e gli esercizi commerciali", ha promesso Giorgetti. "L'adeguata implementazione del piano vaccinale rappresenta un elemento fondamentale", ha aggiunto, spiegando quanto sia rilevante assicurare un sistema di protocolli in grado di permettere la riapertura delle attività economiche fino ad ora rimaste bloccate.

"In questa direzione va il protocollo per i vaccini in azienda firmato l'altro ieri", ha ricordato il rappresentante del Carroccio. "La vaccinazione dei lavoratori potrebbe infatti contribuire alla riapertura di numerose attività in condizioni di accresciuta sicurezza".

Nel frattempo prosegue la ricerca di siti di produzione italiani, così che il Paese possa provvedere da solo all'approvvigionamento dei vaccini. "Ho istituito un apposito tavolo di confronto presso il Ministero con tutte le parti interessate, tra cui Farmindustria e Aifa", ha spiegato Giorgetti. "Si sta procedendo all'individuazione di tutte le componenti produttive compatibili con la realizzazione di vaccini, incentivando la riconversione di impianti esistenti in un orizzonte temporale quanto più breve possibile. L'obiettivo è quello di favorire la produzione di vaccini Covid-19 nel territorio italiano".

L'incontro fra Salvini e Draghi

Intanto, com'era stato annunciato in mattinata, si è tenuto l'incontro tra il leader della Lega Matteo Salvini ed il premier Mario Draghi. La riunione, che ha avuto luogo poco dopo le 15 a Palazzo Chigi, è durata circa un'ora. Un dialogo"molto utile, positivo, costruttivo", come affermato dallo stesso segretario del Carroccio. "Abbiamo parlato di salute e lavoro, le uniche due emergenze di cui la Lega si sta occupando", ha spiegato Salvini, come riportato da Repubblica.

L'obiettivo di Salvini e della Lega è proprio quello di trovare una mediazione che consenta di procedere con delle riaperture, malgrado il dl Covid in atto."Tenere chiusi gli italiani dopo Pasqua, anche se la scienza dice che si può riaprire in sicurezza, sarebbe un sequestro di persona", aveva affermato l'ex ministro degli Interni.

"Condivido con il presidente Draghi che le riaperture vanno fatte in base ai dati, alla scienza", ha commentato il leader della Lega ai microfoni di Agi al termine dell'incontro. La speranza di Salvini è che dalla metà di aprile sia possibile procedere con delle riaperture, sempre che i risultati epidemiologici lo consentano. "Non si può vivere in rosso a vita. In base ai dati ci sono almeno sei Regioni italiane in cui si potrebbe riaprire.

Conto che si possa fare in aprile", ha concluso.

Commenti