"Ci sarebbe da inviar la lettera di dimissioni" Così Draghi congeda Arcuri...

Per poter nominare il nuovo commissario, Mario Draghi ha chiesto a Domenico Arcuri di dimettersi "volontariamente": i retroscena dell'allontanamento

"Ci sarebbe da inviar la lettera di dimissioni" Così Draghi congeda Arcuri...

L'arrivo a Palazzo Chigi di Domenico Arcuri nel pomeriggio del 1 marzo, dopo che il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus era sparito dai radar delle conferenze stampa e delle tv da quando Mario Draghi è diventato presidente del Consiglio, aveva fatto presagire qualcosa. Arcuri è rimasto nel Palazzo per circa mezz'ora, per poi andare via senza rilasciare nessun commento alla stampa e con l'umore non ottimale. Cos'è successo in quei trenta minuti? A rivelare alcuni retroscena di un allontanamento prevedibile, ma non annunciato, Laura Cesaretti su Il Giornale. Una rottura, un allontanamento, uno strappo. La discontinuità dal governo Conte II si è concretizzata con questo passaggio, che si è formalizzato con la "spontanea" lettera di dimissioni di Domenico Arcuri, richiesta personalmente da Mario Draghi.

Comprensibile lo stato d'animo dell'ormai ex commissario, al cui posto è stato chiamato un generale di corpo d'armata esperto in logistica militare, Francesco Paolo Figliuolo. Come riporta Laura Cesaretti, "nessuno se lo aspettava, e pochissimi - anche nel governo - ne erano informati, tanto che secondo alcuni persino il ministro della Sanità Speranza è stato avvertito solo all'ultimo istante". Che ci sia ancora poca fiducia da parte di Mario Draghi per paura di una fuga di notizie? Impossibile saperlo con sicurezza, quel che è certo è che solo a cose ormai fatte, dopo il giuramento dei sottosegretari, è stato inviato il comunicato ufficiale con l'annuncio della sostituzione. Come accade solitamente tra gentiluomini, quali sono sia Draghi che Arcuri, il colloquio è stato "tranquillo e molto collaborativo", come si legge su Il Giornale.

Tuttavia il retrogusto è amaro per Domenico Arcuri, che ora dovrà firmare la sua lettera di dimissioni. Ufficialmente, infatti, Mario Draghi non può destituire il commissario, tanto che prima di salutarlo, stando a La Repubblica gli avrebbe detto: "Ci sarebbe da inviare la lettera di dimissioni". Forte della sua nomina per decreto, il commissario può "essere sostituito solo con un altro decreto. Oppure, appunto, con un passo indietro 'volontario'". E Arcuri non ha perso tempo. Tornato nel suo ufficio ha inviato la mail. Fine dell'era Arcuri, al via quella Figliuolo. Mario Draghi ha scelto di ripartire da un esperto militare per dare un segno di discontinuità ma anche per mettere finalmente in pratica in maniera massiva ed efficiente il piano per le vaccinazioni contro il coronavirus. Sono stati tanti gli errori di Domenico Arcuri da quando è stato nominato commissario per l'emergenza. Un compito senz'altro difficile che nessun altro aveva svolto prima di lui ma dietro la scelta di Mario Draghi potrebbe nascondersi anche altro. Come ha scritto Marco Bei su La Repubblica, attorno all'ex commissario si sta sviluppando un'indagine e "benché Arcuri non sia personalmente coinvolto, non è difficile immaginare che Draghi abbia accelerato sul ricambio anche per sottrarre una struttura così esposta a eventuali contraccolpi giudiziari".

È quasi trascorso un mese da quando Mario Draghi è arrivato a Palazzo Chigi e, se si esclude il discorso in Senato per la fiducia, non ha ancora parlato al Paese. Non che sia obbligato a farlo, ma è probabile che nei prossimi giorni venga indetta una conferenza stampa da parte del presidente del Consiglio.

Di motivi ce ne sarebbero, partendo dal nuovo dpcm, il primo del suo corso, fino ad arrivare, appunto, allo smantellamento dei vertici di due delle strutture più importanti della gestione dell'epidemia, la Protezione civile e quella commissariale.

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