Chiudere l'ambasciata americana a Mosca sarebbe una pessima idea, fra due potenze nucleari un canale di dialogo deve sempre rimanere aperto. Parola di John Sullivan, ambasciatore in Russia nominato da Donald Trump. In un'intervista all'agenzia russa Tass ha spiegato perché chiudere l'ambasciata Usa in Russia, nonostante la guerra in Ucraina, è una mossa azzardata, anche se è convinto che una riconciliazione rapida tra Mosca e Washington sia impossibile nel breve periodo.
Parere condiviso dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Anche perché la ripresa dei colloqui tra Mosca e Washington sugli armamenti nucleari è necessaria, nonostante al momento sia poco probabile. «Prima o poi dovremo tornare su questo argomento», ha precisato ai giornalisti che gli hanno chiesto di commentare la dichiarazione di Sullivan. Secondo quest'ultimo «verrà il momento - non so quando accadrà, non scommetterei di vivere abbastanza per esserci - ma spero che ci sarà una possibilità di una riconciliazione più completa e sicuramente un riavvicinamento dei nostri popoli e dei nostri Paesi». Ha poi ancora ribadito Sullivan: «Dobbiamo preservare la capacità di parlarci. Non possiamo cancellare la storia, non possiamo togliere Tolstoj dagli scaffali o non suonare Ciajkovskij». I rapporti tra Usa e Russia sono nella fase più drammatica dalla fine della Guerra Fredda. Eppure non tutto è perduto. «Ricordo quando il mio primo capo, il Segretario di Stato Rex Tillerson, venne qui nel marzo 2017, e disse che avevamo scavato un buco nella nostra relazione e che dovevamo smettere di scavare e trovare un modo per stabilizzare la relazione e cercare di andare avanti», ha ricordato Sullivan: «Questo è stato più di cinque anni fa. I terribili eventi accaduti durante questo periodo hanno portato il divario nella relazione a diventare molto più grande». Poi ha ribadito ancora una volta la sua visione. «Alcuni mesi fa, l'ex presidente Medvedev ha rilasciato una dichiarazione - spero frutto di qualche esagerazione - secondo la quale dovremmo chiudere le ambasciate e guardarci l'un l'altro con il binocolo», ha detto «non possiamo permetterci il lusso di tornare indietro di decenni, al dopoguerra. Dobbiamo mantenere la capacità di parlarci». Ma anche secondo Sullivan però al momento appare molto difficile che Russia e Stati Uniti possano riprendere i negoziati sulla limitazione degli arsenali nucleari. Anche se è impossibile una rottura completa dei rapporti diplomatici tra Stati Uniti e Russia.
Interrogato sulla dichiarazione del segretario di Stato Antony Blinken, che, a proposito delle relazioni con la Russia, aveva citato il brano di Taylor Swift «We are never ever getting back together», «Non torneremo mai più insieme», Sullivan ha affermato allo stesso modo che «non ci separeremo mai completamente». «Non possiamo interrompere le relazioni diplomatiche e smettere di parlarci. Sediamo uno accanto all'altro almeno ogni giorno alle riunioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York», ha detto ancora il diplomatico americano «dobbiamo mantenere le ambasciate. Questo è il minimo assoluto. Questa è la base». «Ci sono così tante questioni su cui i nostri paesi, potrebbero parlarsi, ma non accade e questa è una tragedia. Sono in gioco questioni estremamente serie», ha poi concluso Sullivan.
Il momento critico è stato sottolineato anche dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. «L'Ucraina non vuole avere colloqui, si è rifiutata.
E abbiamo tutte le ragioni per credere che stia soddisfacendo le richieste della leadership anglosassone del mondo - ha accusato -. Eravamo pronti a lavorare con onestà sulla base delle proposte presentate dai colleghi ucraini. La bozza di accordo scritta sulla base di queste proposte è rimasta in mani ucraine per quasi un mese e mezzo».
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