Politica

Giustizia, Casellati: "Basta processi mediatici"

Ultimo appuntamento de La Ripartenza al Petruzzelli di Bari. Ospite il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati

Giustizia, Casellati: "Basta processi mediatici"

dal nostro inviato a Bari

Da quasi 40 anni non si parla che di riforme. Riforme politiche, riforme costituzionali, riforme istituzionali. Giustizia, lavoro, welfare, pensioni. Molti settori del sistema Italia meriterebbero almeno un ritocchino, altri un vero e proprio restauro. Se il discorso valeva prima della pandemia, il virus ha solo messo in evidenza la necessita di un intervento su più fronti. In questi giorni la politica bisticcia sulla riforma Cartabia, che aggiusta la Bonafede, ripristina una durata massima del processo e va incontro alle richieste europee. Ma basterà?

Nell’ultimo evento de La Ripartenza, di cui ilGiornale.it è media partnern, Nicola Porro ne ha discusso con il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. La riforma, in primis. Poi i referendum "che possono essere una spinta alle istituzioni". E il sorteggio del Csm come soluzione, possibile, ai malanni che affliggono l'organo di autogoverno della magistratura. "Ma la politica soffre un timore reverenziale verso i pm?", ha chiesto Porro. E il presidente non si è lasciata pregare: "Dopo tangentopoli - ha detto - c’è stata una delega alla magistratura in un momento di vuoto politico". Una delega "che non ci può più essere". Innanzittutto per Casellati occorre rivedere "questo rapporto tra politica e magistratura" che "non si è definito completamente". "Ci vogliono riforme", ha detto, ma anche la necessità di fermare questo "cortocircuito politico mediatico" in cui "spesso i processi si fanno più sui giornali che nei tribunali". L'Italia è quel Paese, ha ragionato Casellati, in cui "la presunzione di innocenza si trasforma in presunzione di colpevolezza". "Ci sono persone che hanno visto vita sociale, vita economica e famiglia distrutte dalla propaganda per poi scoprire che il loro processo sarebbe processo finito nel nulla".

Alla festa del sito nicolaporro.it, c'è spazio anche ad una riflessione sul Fisco. "Gli investimenti da soli non bastano - dice Casellati - Bisogna sì investire, però lo Stato non può dare con una mano e prendere con l'altra, finché abbiamo una tassazione così forte. Occorre fare una riforma fiscale seria per i cittadini, per le famiglie, per gli imprenditori che sono quelli delle piccole e medie industrie che hanno costituito l'ossatura economica del nostro Paese". Anche se, sul punto, il ministro Giorgetti la pensa diversamente, come ha rivelato ieri sempre ai microfoni di Porro: "La riforma fiscale - ha sentenziato - Non si farà".

Ma il vero affondo, lasciandosi un po' andare rispetto al suo "ruolo istituzionale, Casellati lo ha sganciato contro i virologi star che occupano le tv. La loro "presenza bulimica" è stato un "aspetto problematico" perché "hanno detto tutto e il contrario di tutto". Applausi in sala. "Non si possono mettere bavagli a nessuno - ha aggiunto il presidente - e ognuno è libero di dire quello che pensa. Ma stare tutti i giorni, dalla mattina alla sera in tv, a dire tutto e il contrario di tutto, ha generato il pericolosissimo fai da te dei cittadini portandoli ad avere una concezione propria della medicina e di come curarsi, anche attraverso l'utilizzo di internet". La soluzione? Che "il governo indichi una persona di scienza che fornisca la versione ufficiale", in modo da permettere al cittadino di regolarsi. Insomma: occorre una figura alla Anthony Fauci in Usa, che quando parla tutti ascoltano.

Senza presenzialismi tv.

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