Riforme, via alla battaglia per referendum

Raggiunto e superato a Montecitorio, anche se il dato è ancora ufficioso, il quorum delle firme necessarie per proporre la richiesta di referendum popolare sulle riforme costituzionali

Riforme, via alla battaglia per referendum

Raggiunto e superato a Montecitorio, anche se il dato è ancora ufficioso, il quorum delle firme necessarie per proporre la richiesta di referendum popolare sulle riforme costituzionali. Ad ora le firme, sempre secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari, hanno raggiunto quota 160. Ne servivano 126, un quinto dei componenti di una Camera, come prevede la Costituzione. Alle 13 il proponente il referendum Danilo Toninelli (M5S) e i tre delegati, Invernizzi (Lega), Quaranta (Sel) e Occhiuto (FI) si dovrebbero recare in Cassazione per depositarle.

"Abbiamo firmato anche noi la richiesta di indizione del referendum confermativo sulle riforme costituzionali contenute nel ddl Boschi che ai sensi dell’articolo 138, secondo comma, della Costituzione, può essere richiesto da 1/5 dei membri di ciascuna Camera", ricordano i deputati di Alternativa Libera, Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Samuele Segoni e Tancredi Turco, annunciando che voteranno no al referendum.

Anche la componente dei Conservatori e Riformisti alla Camera dei Deputati ha firmato, insieme alle altre opposizioni, la richiesta per il referendum popolare sulle riforme costituzionali. Rocco Palese, in rappresentanza dei Cor, si recherà in Cassazione per depositare le firme assieme ai delegati. Lo comunica una nota dell’ufficio stampa del gruppo dei fittiani.

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