Raffele Fitto esprime le sue perplessità sul patto del Nazareno e il cammino delle riforme con una lettera aperta indirizzata direttamente a Silvio Berlusconi: "Caro Presidente, mi fa piacere dirti pubblicamente quello che ho avuto l’occasione di dirti giovedì: non sono, non siamo contro le riforme. Ciò che crea grande perplessità sono invece due ordini di questioni, i contenuti della proposta in campo e la fretta", scrive l'esponente di Forza Italia.
Secondo Fitto, dopo il patto siglato tra il Cav e il premier "settimana dopo settimana, il quadro è cambiato fino ad essere capovolto: il sistema elettorale frutto di quell’accordo non c’è più, ed è destinato ad essere ulteriormente modificato, e in primo piano è apparsa una modifica costituzionale che tuttora fa molto discutere e non convince la gran parte dei nostri parlamentari".
Insomma, Fitto, vorrebbe rallentare e riaprire il dibattito su quelli che secondo lui sono i nodi più intricati del capitolo delle riforme: dal Senato alla forma di governo, passando per il referendum. "Una cosa così non esiste in nessuno dei Paesi i cui modelli istituzionali ammiriamo - attacca l'ex presidente della Regione Puglia -: dall’America alla Francia, passando per l’Inghilterra. Lo ripeto: stiamo sbagliando a non discutere in modo più approfondito, ed è ancora piùsbagliato porre una sorta di questione di fiducia su di te ogni volta che qualcuno solleva una più che ragionevole questione di merito, usando a seconda delle convenienze il patto
538em;">del Nazareno per bloccare la discussione. Io ritengo che tutto questo sia sbagliato. E sono convinto che anche tu in fondo la pensi in questo modo".
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