Per Angela Merkel sono tempi duri, dopo Colonia. Perché la Cancelliera tedesca rischia di impiccarsi alle sue stesse dichiarazioni sui rifugiati. Si è detto quest'estate che i profughi se li sceglieva tra i più utili ed istruiti quando apriva le porte soprattutto ai siriani in fuga dalla guerra. Ma le aggressioni alle donne di Capodanno da parte soprattutto di stranieri le hanno imposto di mostrare il pugno di ferro e ha annunciato: «Chi ha sbagliato sarà rimpatriato, anche se è un profugo o richiedente asilo».Tra i violenti in azione non solo a Colonia (516 denunce), ma ad Amburgo (153) e in altre città sembra che più della metà sia appunto di rifugiati o aspiranti tali. Tra i primi arrestati ci sono 4 siriani, 5 iraniani, un iracheno, 9 algerini, 8 marocchini, un serbo. E nel dossier della polizia si citano frasi arroganti del tipo: «Sono siriano, dovete trattarmi amichevolmente, mi ha invitato Frau Merkel». Un altro, «con un ghigno», ha strappato un permesso di soggiorno, ironizzando: «Non potete farmi niente, domani me ne prendo un altro».Situazione davvero delicata per la Cancelliera perché, al di là delle frasi ad effetto, si sa che il rimpatrio dei profughi in Paesi in guerra o comunque ritenuti non sicuri, dove sono minacciate le minoranze, è assolutamente vietato dalle convenzioni internazionali. Per il principio di non-refoulement (non respingimento) della Convenzione di Ginevra, nessuno può essere rispedito su un volo charter in una patria dove rischia la vita, il carcere, la tortura.A novembre i ministri degli Interni dei 28 membri Ue hanno lavorato all'accordo sulla politica europea dei rimpatri dei migranti che non hanno diritto alla protezione internazionale, ma hanno rinviato al 2016 l'adozione della lista dei «Paesi di origine sicuri». Non concordano soprattutto sull'inserimento della Turchia. Proprio questo potrebbe essere uno dei Paesi terzi destinatari dell'espulsione di profughi che di lì sono transitati, ma secondo l'accordo di Dublino anche Stati europei come Italia, Grecia e Spagna potrebbero vedersi recapitare il pacchetto di profughi, se sono arrivati sul territorio prima di andare in Germania.É questo che ha in mente la Merkel, per aggirare le regole Ue e quelle internazionali, secondo le quali qualsiasi cosa facciano i profughi, ad esempio siriani, non possono essere espulsi verso casa loro? L'eurodeputata del Ppe Lara Comi presenterà un'interrogazione parlamentare a Commissione e Consiglio europei proprio sulla questione.La Cancelliera afferma che le leggi attuali in Germania sono «insufficienti» e vanno riformate «nell'interesse dei cittadini tedeschi, ma anche della grande maggioranza dei rifugiati che sono con noi». Il suo partito, l'Unione cristiano-democratica, propone, nella Dichiarazione di Magonza, di escludere dal diritto di asilo i rifugiati condannati anche a meno di 2 anni di carcere (oggi è questo il tetto per l'espulsione), alleggerendo le limitazioni per il rimpatrio di chi compie reati. Proposte sulle quali la Cdu cerca l'assenso dei partner socialdemocratici della Grosse Koalition con la quale governa.Non aiuta la Merkel la notizia sull'ultimo attentatore solitario di Parigi che, si è scoperto, viveva in Germania proprio in un centro rifugiati.
Berlino nel 2015 ha visto arrivare un milione di richiedenti asilo, a settembre ha introdotto i controlli ai confini ma la media degli arrivi è di 3.200 al giorno e non tende a diminuire. Profughi che quando entrano non si possono facilmente buttar fuori. Salvo rispedirli, senza troppi complimenti, magari proprio da noi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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