Il rigore di Hermes sfida Chanel e la sua «bizzarria»

ParigiAlla sua seconda collezione presso la Maison Hermès, Nadège Vanhee-Cybulski affina il proprio segno, interpretando in maniera lieve e contemporanea alcuni temi classici del leggendario brand francese. Con elegante understatement, lei definisce la proposta Hermès per la Primavera/Estate 2016 «di uno chic accidentale». Ma a noi tutto sembra fuorché questo. Anzi, il suo gioco espressivo appare estremamente bilanciato, reso astratto, fluido e condensato. Molto, molto pensato, insomma. Un approccio che si declina su un'estrema e geometrica leggerezza di linee - ricorrente la forma a trapezio - e di materiali, quali il voile di cachemire, lino, cotone, il twill, sauvage e crêpe di seta, gli inserti in raffia intrecciata o il panama. Imperdibili le ampie gonne plissé da tennista d'antan, il body zippato in morbidissimo vitello nero e i combi-short in agnello cognac. Stampe a grandi riquadri grafici talvolta campiscono gli abiti. Novità di stagione sono la borsa «Drag», le sneakers tecnologiche e le sensuali mules un po' 80 disegnate da Pierre Hardy. La gamma cromatica va dall'off-white e dal nero fino al mostarda, dal rosso carminio al blu Klein. In prima fila applaudono con calore Julie Gayet, ormai sdoganata all'Eliseo e Jane Birkin. Tutt'altra musica chez Chanel, dove Karl Lagerfeld ha ambientato la sfilata negli spazi freddi e funzionali di un aeroporto di oggi. La meditazione sulla modernità, qui assume connotazioni diametralmente diverse. Come accade in un vero aeroporto, si vede passare qualsiasi cosa, in un sovrapporsi di temi, di patterns e colori. Filo conduttore la massima libertà, un bizzarro vento di indipendenza che miscela generi, proporzioni e molti dettagli iconici. È un'allure anarcoide ed eclettica che si impadronisce di queste superaccessoriate gitane di lusso. Un esperanto di stili ed esercitazioni, rivisitate citazioni etniche e stampe allover cropped pants sormontati da pannelli, gonne scampanate e piú ampie accanto a rarefatti caban. Il berretto da rapper convive con la paglietta di Mademoiselle, mentre il tipico tweed si sfalda fino all'essenza. Sandali tipo birkenstock e zeppe '70 in pelle laminata argento e plastica trasparente.

E faranno bingo i trolley matelassé arricchiti da catene brunite, en suite con borse e borsine per ogni voglia e misura. Tanto quanto gli enormi occhialoni specchiati a maschera. Una sfida, una voglia di rompere ogni convenzione e barriera, cosparsa di scintillanti bagliori metallici.

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