Politica

Rimborsi, Pizzarotti: "M5S accusava me. Si vede chi è onesto"

Pizzarotti gongola dopo lo scandalo rimborsi grillino. "Non c'è nessuno a controllare, e questo fatto è paradossale"

Rimborsi, Pizzarotti: "M5S accusava me. Si vede chi è onesto"

Non ci sarebbero soltanto due parlamentari, il deputato Andrea Cecconi e il senatore Claudio Martelli, al centro dello scandalo scatenato nel Movimento 5 Stelle per via di rimborsi mai arrivati. Una questione centrale per un partito che da sempre si vanta di restituire i soldi della politica al Fondo piccole e medie imprese, ma che ora si ritrova accusato per ammanchi che valgono mezzo milione di euro.

È analizzando i versamenti relativi ai rimborsi che arrivano dalle Regioni Liguria, Veneto ed Emilia Romagna che si coglie il problema. Sono infatti per la precisione 516.361 euro quelli versati a livello locale e che verrebbero a mancare da quella cifra di 23.418.354 euro che i grillini hanno sempre detto di avere versato.

Un buco su cui balza Federico Pizzarotti, sindaco di Parma che ha le sue ragioni per gongolare, dopo che dal Movimento si è allontanato, al termine di una lunga diatriba con i suoi vertici.

"L'arma della rendicontazione è statausata in diversi casi contro chi non aveva una visione allineata conil vertice e in alcuni casi verso chi era uscito dal movimento per motivi diversi. Un modo per dire 'è puro chi restituisce, gli altri non hanno dignità'", accusa ora Pizzarotti, che definisce quanto sta avvenendo come "l'epilogo di cose che ho detto più volte: l'onestà si misura non a parole, ma con i fatti".

"Anche dal punto di vista dei controlli, se il regolamento non è chiaro, se le espulsioni non le fai a norma di regolamento ma sempre strumentalmente, non ti puoi meravigliare che quelle stesse regole si stanno rivoltando contro", continua il primo cittadino.

E poi aggiunge: "Da parte degli stessi, che fino a giorni prima puntavano il dito, dire 'non lo sapevamo' è riduttivo. Vedremo gli sviluppi e l'elenco definitivo perché dubito ci siano solo i casi usciti dal servizio delle Iene".

"Però è paradossale il fatto, come ha ammesso lo stesso Di Maio, che non ci sia nessuno a controllare - prosegue - In altri casi sono stati così solerti forse perché erano persone che andavano allontanate perché non utili al loro sistema, e invece ora sono lenti a deferire ai probiviri".

Commenti