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Rinvio cartelle, arriva l'ok. Sì a Superbonus e Ape social

Domani gli emendamenti del governo alla manovra su bollette e Irpef. Intesa in Senato su pensioni e casa

Rinvio cartelle, arriva l'ok. Sì a Superbonus e Ape social

Un tumultuoso lunedì di confronti tra esecutivo e maggioranza potrebbe aver «partorito» l'intesa sul rinvio delle cartelle esattoriali. «Esprimiamo apprezzamento per la disponibilità manifestata dal governo e dai relatori a valutare una congrua ed ulteriore dilazione dei tempi di pagamento delle cartelle esattoriali che saranno notificate a partire dal primo gennaio 2022», hanno fatto sapere fonti di Forza Italia dopo un defatigante confronto con il Tesoro. Nonostante il tempo stringa (l'approvazione definitiva alla Camera avverrà poco prima di Capodanno), si è trovata un'intesa. Occorre, inoltre, ricordare che lo stanziamento a disposizione degli modifiche parlamentari è rimasto fissato a quota 600 milioni. Il venire meno di un ulteriore margine a disposizione del Senato ha fatto balenare per qualche ora l'idea che l'accordo fosse ormai quasi impossibile da raggiungere.

Domani, infatti, il ministero dell'Economia dovrebbe presentare i propri emendamenti che potranno dare il via alle votazioni della commissione Bilancio di Palazzo Madama intorno a venerdì. Il provvedimento giungerà così in Aula poco prima della pausa natalizia per il via libera con fiducia al maxi-emendamento. Dal tourbillon di riunioni sono, emersi alcuni orientamenti che dovrebbero tradursi in normative precise. In primo luogo, l'eliminazione del tetto Isee da 25mila euro per poter usufruire del Superbonus 110% nel 2022 sulle abitazioni unifamiliari. C'è ampio accordo nella maggioranza sul punto, ma il governo vorrebbe contenere le spese. È così probabile che si fissi una soglia del 30% allo stato di avanzamento dei lavori per poter beneficiare dello sgravio. Dall'incontro tra il premier Mario Draghi e il presidente del M5s, Giuseppe Conte, è inoltre filtrato un sostanziale via libera allo stop per Tosap e Cosap per bar e ristoranti, ma per soli tre mesi con una spesa di soli 80 milioni di euro.

Sui grandi temi, invece, la partita verrà giocata direttamente dal ministro dell'Economia, Daniele Franco. Oltre a definire le misure sulla riduzione dell'Irpef e dell'Irap, frutto dell'accordo tra i partiti della maggioranza, che saranno accompagnate dalla decontribuzione per i redditi fino a 35mila euro (finanziata con 1,5 miliardi), interverrà su alcuni temi, a partire dalla scuola, per il quale al momento le risorse ammontano a circa 260 milioni di euro. Atteso poi un incremento degli stanziamenti contro il caro-bollette, per i quali sul piatto già ci sono 3,8 miliardi in virtù del decreto approvato giovedì scorso dal Consiglio dei ministri. Si può utilizzare «l'extragettito delle aste di emissioni di CO2 per compensare questi ricavi» oltre a «rivedere per quanto possibile gli oneri generali di sistema», ha dichiarato l'ex premier pentastellato. Per gli enti locali è atteso un emendamento del governo «salva-Napoli». In cambio di uno stanziamento decennale per i Comuni sovraindebitati come il capoluogo campano le amministrazioni dovranno accettare tutta una serie di misure stringenti, a partire dall'aumento delle addizionali ai diritti d'imbarco per porti e aeroporti, oltre a una serie di altre garanzie in queste ore allo studio del ministro Franco.

Sul fronte pensioni, invece, il premier Mario Draghi non intende retrocedere rispetto ai propri principi e il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, in disaccordo con lo sciopero del 16 dicembre indetto da Cgil e Uil, ha reso noto che il governo ha convocato i sindacati per lunedì prossimo. Insomma, non si sposta nulla. O quasi.

I parlamentari della commissione Bilancio, infatti, sono d'accordo nell'estendere le categorie di lavori usuranti che hanno diritto all'Ape social, facendovi rientrare innanzitutto gli edili.

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