"Riporterò la democrazia in Romania"

Il favorito è il sovranista Simion: "Meloni un modello, l'Italia con lei è molto più forte"

"Riporterò la democrazia in Romania"
00:00 00:00

Non è più una sorpresa George Simion, classe 1986, alla testa del partito rumeno di destra Aur. Alle elezioni presidenziali di oggi è il gran favorito, dopo il casus belli dello scorso novembre, quando le elezioni vinte dal sovranista Calin Georgescu vennero annullate a causa di potenziali interferenze russe. In quell'occasione raccolse il 14% delle preferenze, oggi è accreditato del doppio, almeno per il primo turno. Dallo scorso gennaio, inoltre, è vicepresidente di Ecr, il Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei assieme a Marion Maréchal e Carlo Fidanza. Stima Giorgia Meloni, ammira Donald Trump, promette una nuova Europa per il suo popolo deluso e prova a rappresentare la via anti-establishment in un Paese segnato dalla delusione verso le élites.

«Innanzitutto la Romania deve tornare a essere una democrazia dice Simion al Giornale che lo ha raggiunto telefonicamente - Lo sostengo senza sosta fin dal colpo di stato di dicembre. Nei 35 anni trascorsi dalla caduta del regime comunista, la Romania invece di evolversi, è diventata un regime ibrido, in cui un organismo che dovrebbe proteggere la nostra Costituzione e i diritti fondamentali annulla le elezioni. Il popolo rumeno non si fida più della vecchia classe politica, di coloro che hanno portato la Romania a questa situazione disastrosa. La mia prima promessa è di ripristinare la democrazia e di porre fine alle violazioni della libertà di espressione e dei diritti dei cittadini rumeni».

La partita vera sarà probabilmente al ballottaggio, il 18 maggio. Intanto oggi Simion se la dovrà vedere con altri quattro candidati, proprio mentre gli elettori si mostrano polarizzati, tra chi vorrebbe un governo vicino alla Russia e chi invece uno pro-Ue e Nato. Il primo è il 65enne Crin Antonescu già presidente nel 2012, sostenuto da una vasta area di centrosinistra: è identificato come la vecchia politica che l'elettorato non tollera più, quindi il principale avversario di Simion. A seguire il sindaco indipendente di Bucarest Nicuor Dan, 55enne vicino ad ambienti europeisti, il preferito tra giovani e benestanti, meno amato in provincia. Poi il socialdemocratico Victor Ponta, 52 anni già premier, oggi supportato da un'area centrista, dato al 10%. Infine con il 7% c'è l'ex giornalista 53enne Elena Lasconi, del partito Unione Salvate la Romania, che nel frattempo le ha preferito Dan. I seggi all'estero sono già stati aperti ieri, con i primi numeri che testimoniano un'affluenza tripla rispetto al primo turno del novembre 2024.

«Ammiro Giorgia Meloni, che è un modello per noi aggiunge Simion - Ha dimostrato al mondo come si possa davvero difendere la sovranità nazionale. L'Italia oggi è molto più forte e rispettata in Europa perché ha un governo che difende davvero i suoi interessi. Sì, la signora Meloni è uno dei modelli che mi ispirano. Il mio impegno è costruire una Romania che partecipi da pari a pari, come Stato sovrano, all'interno di un'Unione Europea riformata».

Non sfuggirà che si tratta di elezioni particolarmente delicate, considerato il crescente peso specifico geopolitico della Romania, il paese più popoloso dell'Europa sudorientale e in quella stessa area il membro più importante dell'Ue e della Nato in chiave allargamento.

Inoltre ha un ruolo di «prossimità» strategica nella guerra in Ucraina, visto che vanta il confine nazionale più lungo d'Europa e anche per via del coinvolgimento diretto nelle provocazioni militari russe, come nel Danubio e nel Mar Nero.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica