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Riposizionamenti e "maggioranza Ursula": già si pensa ai numeri del nuovo esecutivo

Grillini verso la spaccatura, da Pd e Gruppo Misto sostegno unanime

Riposizionamenti e "maggioranza Ursula": già si pensa ai numeri del nuovo esecutivo

Quale maggioranza potrebbe sostenere un governo guidato da Mario Draghi? Oggi l'ex presidente della Bce salirà al Colle, ma già dalla tarda serata di ieri sono cominciati i posizionamenti. Nel M5s è forte il rischio implosione. Alessandro Di Battista non perde tempo. L'ex deputato va subito all'attacco condividendo su Facebook un suo articolo del 31 agosto scorso in cui Draghi veniva definito «l'apostolo delle élite». Ci mette il carico subito il senatore Elio Lannutti, vicino a Dibba. Che anticipa che un «governo Ursula con Draghi» non avrebbe il suo voto. Stessa opinione espressa dal deputato Luigi Gallo, vicino a Roberto Fico. Ma nel M5s non manca chi è pronto ad appoggiare il nuovo governo. Nel frattempo, si aspetta che Vito Crimi e Luigi Di Maio dettino la linea. L'indicazione ufficiale potrebbe essere un No a Draghi, che provocherebbe comunque una spaccatura. Si colloca già all'opposizione invece Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia. Che insiste ancora sul ritorno alle urne. Fdi è il partito della coalizione di centrodestra che sembra avere la posizione più granitica: No alla fiducia a un governo capeggiato da Draghi. Matteo Salvini, leader della Lega, in un tweet cita l'articolo 1 della costituzione e chiede il voto appellandosi alla sovranità del popolo. Eppure anche nel Carroccio sono in tanti a voler dare il via libera all'ex governatore della Bce. Alla fine la Lega potrebbe astenersi in Aula. A completare il quadro del centrodestra c'è Forza Italia. Che già negli scorsi giorni aveva auspicato «un governo dei migliori». Fonti azzurre si mantengono su una posizione attendista, ma sottolineano la stima tra Draghi e Silvio Berlusconi, che lo ha voluto alla guida della Bce. In Fi potrebbe esserci qualche smottamento, ma dovrebbe arrivare un Sì. Discorso simile vale per i partiti minori del centrodestra, che hanno accolto con favore la scelta di Mattarella.

Sostegno anche da Italia Viva e dal Pd. Entrambi i partiti di centrosinistra appoggeranno il «governo del presidente». Sia il segretario Nicola Zingaretti, sia Matteo Renzi hanno subito risposto all'appello di Mattarella.

Saranno in maggioranza anche quasi tutti i parlamentari iscritti al Gruppo Misto.

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