La cedolare secca con canone calmierato è a rischio. Nella legge di Bilancio ultima versione c'è la proroga della misura, particolarmente amata da proprietari di casa e affittuari, che prevede un'aliquota sostitutiva al 10% per gli affitti con importo concordato. La misura «era stata prevista per un quadriennio con scadenza al 31 dicembre 2017, ma la limitazione di questo regime fiscale a due anni rischia di impedirne l'effetto incentivante, soprattutto considerata la durata quinquennale dei contratti interessati», ha protestato il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. L'auspicio dei proprietari di immobili è che intervenga il Parlamento con emendamenti che ripropongano la misura per quattro anni. Il rischio è che l'incentivo a far emergere gli affitti in nero perda mordente.
Altri emendamenti attesi dai proprietari di immobili sono quelli per estendere la cedolare secca ordinaria anche gli edifici commerciali e strumentali. Richiesta che Confedilizia ripete già da due anni, sostenuta da parte di governo e maggioranza. La cedolare secca sulle abitazioni, nonostante l'abbattimento dell'aliquota, ha fatto aumentare il gettito fiscale.
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