Non è un giallo, ma un giallo rafforzato quello che dal 26 aprile farà ripartire le attività in quelle regioni dove i dati lo consentiranno, prima dunque della scadenza fissata dal decreto in vigore, e che verranno stabiliti dal monitoraggio del 23 aprile. La ripresa del Paese sarà graduale, cominciando dalle attività all'aperto, dove il rischio di contagio è minore. Via libera dunque alla ristorazione, anche di sera, nonostante il coprifuoco, alle attività sportive, ai cinema, agli spettacoli. Dal 1 luglio anche agli stabilimenti termali e ai parchi tematici. E alla scuola in presenza per tutti. C'è finalmente una luce, un cronoprogramma della ripresa delle attività economiche.
Ristoranti e bar. Potranno ricominciare a lavorare, sia pranzo che a cena, ma solo nei locali con i tavoli all'esterno. Una decisione che viene considerata una boccata d'ossigeno per la categoria, ma che certo scontenta chi non ha spazi all'aperto. «Ci aspettavamo maggiore coraggio», commenta Fipe-Confcommercio. Fuga in avanti del Trentino, che ha anticipato le aperture di bar e ristoranti al 19 aprile. I ristoranti con i tavoli al chiuso dovranno aspettare il 1 giugno per lavorare, solo a pranzo e con nuove linee guida.
Il coprifuoco. Per il momento rimane alle 22, quindi chi vorrà cenare fuori dovrà farlo in tempo utile per tornare a casa prima di quell'ora. «Il governo poi valuterà settimana per settimana l'andamento della curva ed eventualmente modificherà questa disposizione», spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Cinema, teatri e musei. Potranno riaprire all'aperto, ma anche al chiuso con capienza limitata. Il Cts ha accolto le proposte del ministro della Cultura, Dario Franceschini, per il raddoppio del pubblico in sala, dal 25 al 50%, nelle zone gialle, con un innalzamento a un massimo di 500 spettatori nelle sale al chiuso e di mille in quelle all'aperto. Dal 26 aprile si potranno visitare anche i musei.
Palestre, piscine e spiagge. Il 15 maggio potranno riaprire le piscine all'aperto, seguendo le regole fissate dal Cts. Per le palestre al chiuso, invece, bisognerà aspettare il 1 giugno. Dal 26 aprile si potrebbe tornare a fare sport di contatto, come il calcetto, una possibilità che verrà proposta nei prossimi giorni in Consiglio dei ministri dal dipartimento Sport. In zona gialla dal primo maggio potrebbe essere consentito l'accesso fino ad un massimo di mille spettatori all'aperto, e di 500 al chiuso, per assistere agli eventi sportivi. A metà del prossimo mese ripartono anche gli stabilimenti balneari e si potrà tornare in spiaggia.
Fiere e congressi. Dal 1 luglio via libera anche a fiere, congressi ed eventi, settori particolarmente penalizzati dai mesi di lockdown.
Spostamenti e pass. Da maggio ci si potrà muovere liberamente tra Regioni gialle, ma anche tra quelle arancioni e rosse con un pass, su modello di quello europeo, che certifichi la vaccinazione, l'esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti o l'avvenuta guarigione dal Covid. Lo stesso certificato potrebbe anche servire per accedere a determinati eventi culturali e sportivi.
Scuole. Dal 26 aprile tutti gli studenti italiani diranno addio alla dad per l'ultimo mese di lezioni in presenza. In zona gialla e arancione anche i ragazzi delle superiori torneranno in classe al 100 per cento.
Al momento circa 2 milioni di alunni studiano ancora a distanza. Nelle Regioni rosse, invece, torneranno sui banchi gli alunni fino alla terza media, mentre i ragazzi dei licei continueranno ad alternarsi al 50 per cento in presenza.
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