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Ristori sul conto dal 10 aprile. Restano i nodi fisco e lavoro

Oggi il varo del dl Sostegni: 11 miliardi per i rimborsi di imprese e partite Iva. Tensioni sullo stop alle cartelle

Ristori sul conto dal 10 aprile. Restano i nodi fisco e lavoro

Il traguardo dell'erogazione dei ristori a imprese e professionisti da ieri è un po' più vicino. La piattaforma Sogei per la gestione degli indennizzi garantiti dal dl Sostegni sarà pronta entro il 30 marzo e l'avvio dei pagamenti è previsto tra l'8 e il 10 aprile. Per la fine del mese prossimo si punta a concludere la procedura di rimborso per tutte le domande presentate. È quanto ha spiegato ieri il ministro dell'Economia, Daniele Franco, nel vertice con gli esponenti della maggioranza. Alcune questioni sono ancora aperte e dovrebbero essere risolte direttamente oggi nel Consiglio dei ministri convocato per il varo del decreto. Lo schema, tuttavia, è già delineato.

RISTORI, CI SONO 5 FASCE

L'intenzione del governo, come detto, è garantire la rapidità dei pagamenti. Gli aiuti alle imprese fino a 10 milioni di ricavi saranno divisi in 5 fasce con percentuali che vanno dal 60% per le più piccole al 20% per le più grandi. Lo schema prevede un indennizzo per le perdite di fatturato uguali o superiori al 33% della media mensile annua del 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. Lo stanziamento dovrebbe attestarsi a 11 miliardi di euro.

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Per i lavori autonomi e liberi professionisti si prevede di aumentare il fondo di 1,5 miliardi previsto nella legge di Bilancio finalizzato a ridurre i contributi previdenziali. È prevista un'indennità di 2.400 euro per i lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo (con una dote complessiva inferiore a 500 milioni di euro). Per la montagna previsto uno stanziamento di 600 milioni.

IL NODO FISCALE

Restano ancora aperti alcuni nodi. Il primo è quello che riguarda le cartelle esattoriali e la pace fiscale generalizzata. L'ipotesi che il governo vorrebbe seguire è rimodulare gli invii delle cartelle anche per le persone fisiche, spalmandoli su due anni con un costo di 1,3 miliardi con annessa cancellazione degli atti fino a 5mila euro di debito per gli anni 200-2015 con un onere di un miliardo. «Per la Lega - e per gli italiani, direi - è imprescindibile che ci sia la pace fiscale, che ci sia la rottamazione di decine di milioni di cartelle esattoriali vecchie, che sarebbero la morte per milioni di famiglie italiane», ha ribadito ieri il segretario leghista Matteo Salvini. «Per Forza Italia è cruciale e prioritario che nel decreto ci sia un chiaro alleggerimento fiscale nei confronti dei cittadini», ha aggiunto Roberto Occhiuto, capogruppo alla Camera, sottolineando che «occorre, dunque, cancellare le cartelle esattoriali di fatto già inesigibili, serve introdurre il saldo e stralcio fino a 10mila euro, fermando contestualmente le notifiche per tutto il 2021». Le richieste del centrodestra hanno creato uno stato di tensione nella maggioranza. Ecco perché, per limare le divergenze, il Consiglio dei ministri dovrebbe slittare dalla mattina al pomeriggio.

PACCHETTO LAVORO

Come detto, non si tratta dell'unica causa di tensione. Il testo del dl Sostegni prevede l'estensione della Cassa integrazione in deroga con causale Covid per tutto il 2021, per un ammontare di risorse dedicate pari a 3,3 miliardi di euro. Sul blocco dei licenziamenti, invece, c'è impasse. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha tracciato la strada: stop fino al 30 giugno per chi non ha ammortizzatori ordinari come la Cig, prosecuzione fino a ottobre per le pmi senza cassa. Il problema è sull'erogazione della cassa: chi ha già la cassa ordinaria potrebbe cominciare a versare, ad esempio, da ottobre, mentre sempre le pmi potrebbero godere dell'allungamento fino a fine anno della cassa-Covid. Oltreché sul versante sinistro della maggioranza, questa diatriba rischia di aprire un nuovo fronte con la Confindustria di Carlo Bonomi che non manca mai di segnalare la necessità che il governo esca dal circolo vizioso ristori-stop licenziamenti per intraprendere un vero sentiero di crescita. Fino a ieri non si escludeva la possibilità di «dirottare» le controversie su fisco e lavoro in un provvedimento successivo. Un po' difficile visto che lo scostamento del dl Sostegni dovrebbe tenere più o meno tutto insieme. E, soprattutto, visto che la vera materia del contendere è l'allungamento del blocco dei licenziamenti fino alla fine del 2021.

ALTRE MISURE

Secondo quanto indicato da Franco, sono previsti 400 milioni per il Fondo occupazione e 170 milioni per il Fondo volo. Confermato l'incremento di un miliardo per il reddito di cittadinanza e proroga fino a fine anno per i navigator.

Il reddito di emergenza verrebbe allargato, inserendo anche un parziale ristoro per l'affitto.

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