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Il ritorno del Cav in video "Chi vota è un bravo italiano"

Il presidente di Fi diffonde il suo appello dal S. Raffaele. "L'esito delle elezioni inciderà sul peso del governo"

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Un nuovo videomessaggio dall'ospedale di Milano al giorno numero 37 di ricovero, per raccomandare il voto alle amministrative. E lanciare due battute per far capire a tutti che Silvio Berlusconi è sempre in campo e il suo carattere non lo cambia mai.

Il presidente di Forza Italia esordisce dicendo: «Io sono ancora e purtroppo al San Raffaele. Ma per voi ho messo anche questa mattina camicia e giacca». Camicia e giacca scure, al solito. Un modo per dire che non sta in pigiama e, anche nelle sue condizioni di salute, tra polmonite quasi debellata e leucemia cronica da tenere sotto controllo, il suo dovere da leader lo fa con quest'appello, mentre i cittadini devono fare il loro andando alle urne.

Seconda battuta, poco più in là nel discorso. Berlusconi elenca le principali città italiane che vanno al voto tra oggi e domani, poi sottolinea con ironia: «Come avete potuto constatare, sono tutte nostre importanti città e io ho ancora una bella memoria». Le malattie, vuole intendere il Cavaliere, non gli tolgono né la verve né le capacità per continuare a guidare il partito e a rimanere sulla scena del centrodestra e dell'Italia politica.

Il succo del messaggio dell'ex premier è una lezione di educazione civica, che sprona senza tanti giri di parole e va dritto al sodo: votare è un obbligo morale, un diktat per partecipare alla democrazia. «Vorrei ricordare a tutti i nostri concittadini il dovere di andare a votare, perché chi non vota lascia agli altri di decidere sul futuro del suo comune e della sua città. Quindi, chi non vota non è un buon cittadino, non è un buon italiano».

In mattinata, l'ingresso di una troupe tv all'ospedale milanese allerta la stampa sull'arrivo di un nuovo videomessaggio del leader azzurro. Nella giornata si susseguono le visite dei parenti, dalla figlia primogenita Marina alla sorella più giovane Barbara e anche il fratello di Silvio, Paolo e l'amico di una vita Fedele Confalonieri. Ma tra un incontro e l'altro Berlusconi ci tiene a registrare il suo appello per le amministrative, con la voce un po' indebolita, qualche parola un po' rallentata, ma l'energia di chi vuol dimostrare che non si arrende ed è pronto a tornare presto in prima fila. Alle spalle le bandiere d'Italia e d'Europa, le foto incorniciate con il leader davanti al vessillo di Fi e lui seduto alla scrivania con dei fogli davanti, dei libri, penne, evidenziatori. Tutto dice che lo studio di Berlusconi è in ospedale e lui non se ne sta sdraiato a letto, ma continua a lavorare anche nei giorni di ricovero. «Questo voto avverte il Cav può incidere sul peso del nostro governo». Si rivolge ai 6 milioni gli elettori chiamati al voto e in particolare, dice, a tutti gli elettori di Fi, ma anche agli altri elettori dei partiti che formano la maggioranza del governo attuale, di cui noi siamo la spina dorsale e voglio anche ringraziare quegli elettori che nei 700 comuni, là dove ci sarà un nostro candidato capace e convincente, daranno a noi e a Fi il loro voto». Poi il calore del finale: «Vi ringrazio tanto, vi abbraccio tutti e, mi raccomando, andate tutti a votare!».

Non c'è niente da fare, anche così, dall'ospedale, Berlusconi «riesce ad essere il miglior comunicatore di Fi e un riferimento forte e insostituibile in questi ultimi giorni di campagna elettorale e lavoro sul territorio, commenta il presidente dei deputati azzurri Paolo Barelli. Nel suo messaggio, aggiunge, «c'è la bellezza della politica, la passione, la dedizione al bene comune e un inno alla vita».

Ecco perché, secondo Barelli, «il suo messaggio è più efficace di qualsiasi slogan e ricorda a tutti che votare è un privilegio di libertà, ma è anche e soprattutto un dovere».

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