«Volevo riflettere». È questa la motivazione che Anna Fasol (nella foto), la donna di Cittadella (Padova) di cui da due settimane non si avevano più notizie, per giustificare la sua fuga da casa che ha tenuto in apprensione per giorni tutti i suoi familiari.
Anna Fasol, mamma della nuotatrice Marialaura Simonetto, sta bene ota dopo questa «pausa di riflessione» è già tornata nella sua casa da dove si era allontanata volontariamente (ma senza dirlo a nessuno) per raggiungere la Capitale. Qui i carabinieri l'hanno ritrovata dopo 14 giorni di affannose ricerche: aveva trovato rifugio in un centro di accoglienza della Croce Rossa. Solo ora si scopre che la signora Fasol si era scappata per una sua autonoma scelta e senza alcuna costrizione. Per giorni si era temuto il peggio ipotizzando gli scenari più inquietanti. Ma lei ai militari che l'hanno rintracciata ha spiegato candidamente che dietro alla sua scelta c'era il desiderio di «ritagliarsi alcuni giorni di riflessione per capire come meglio affrontare alcuni problemi di carattere prettamente privato».
La donna non aveva più dato notizie di sé dal 30 luglio. Sua figlia Marialaura, campionessa di nuoto, aveva lanciato appelli sui social per ritrovare la madre mentre il marito aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri facendo partire le ricerche. Sono state le forze dell'ordine a rintracciare la donna a Roma in un centro di accoglienza grazie ad alcune segnalazioni.
Felicissimi del ritrovamento soprattutto il marito, Enzo Simonetto, e la figlia Marialaura Simonetto, medaglia d'oro nella staffetta di nuoto ai Giochi del Mediterraneo del 2009 e argento agli Europei 2008 nella staffetta con Federica Pellegrini. La campionessa di nuoto, che vive a Miami in Florida, nei giorni scorsi aveva lanciato un appello via Facebook per ritrovare la madre, mentre il marito Enzo si era rivolto ai carabinieri per denunciare la scomparsa. Al Corriere del Veneto l'uomo - all'indomani della scomparsa della moglie - aveva affermato: «C'è stato un piccolo chiarimento tra noi, poi lunedì mattina ero andato al lavoro, abbiamo pranzato insieme e sono di nuovo uscito. Non trovandola più in casa l'ho cercata dappertutto finché ho rinvenuto la sua auto davanti alla stazione di Cittadella. Era agitata, ma non più di tanto. Il suo cellulare risulta spento.
Spero di tratti solo di un momento di nervosismo».Le forze dell'ordine si misero subitosulle tracce della donna che, come riferisce la famiglia, mai aveva manifestato particolari disagi o problemi che lasciassero presagire la volontà di allontanarsi. Ora il lieto fine.
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