Rivalsa dell'«uomo bianco qualunque» E quella pista che porta fino ai Balcani

Tarrant si descrive come «un fascista nato da una famiglia di lavoratori». L'ipotesi dell'addestramento con i nazionalisti serbi

«Sono un fascista, un uomo bianco qualunque e vengo da una famiglia di lavoratori. Gente che ha sempre guadagnato poco». È l'auto descrizione di Brenton Tarrant, che ha compiuto una strage di fedeli musulmani in Nuova Zelanda. Il primo ministro Scott Morrison ha confermato che il cittadino australiano è un «terrorista di estrema destra», ma non conosciuto all'intelligence. Nella vita dello stragista esiste, però, un buco di una decina d'anni con viaggi in Europa e Asia, compresi il Pakistan e la Corea del Nord tutto da riempire. Proprio in Europa sarebbe rimasto impressionato «dall'invasione» dei migranti musulmani. Non è escluso che all'estero avrebbe potuto essere stato addestrato. Lui stesso scrive in un delirante manifesto di aver «interagito con gruppi nazionalisti» non meglio identificati.

Tarrant, che una volta arrestato ha sostenuto di avere 28 anni, ma ne dimostra di più, è nato a Grafton una cittadina di 10mila anime 740 chilometri a sud di Sidney. «I miei familiari sono di origini scozzesi, irlandesi e inglesi. Ho avuto un'infanzia normale senza grandi avvenimenti - ha scritto il suprematista bianco - Avevo poco interesse a studiare». Suo padre è morto di cancro nel 2010 e il futuro terrorista viveva con madre e sorella. Una volta finito il liceo, ossessionato da muscoli e diete, ha lavorato come istruttore personale in una palestra di Grafton. La proprietaria, Tracey Gray, lo descrive come «un ragazzo amorevole dedito al lavoro». Poi aggiunge che dal 2011 ha cominciato a viaggiare in Asia ed Europa.

Il giovane Tarrant recupera il primo gruzzolo per partire investendo sui Bitcoin. Sicuramente visita il Pakistan, ma sulla sua pagina Facebook non trapela alcun istinto anti islamico. Un'altra tappa sarebbe stata la Corea del Nord, ma è stato anche a Londra e in Bulgaria nel novembre scorso. Tarrant ammette nel suo manifesto di avere pensato alla strage nel 2017 dopo un attacco jihadista in Svezia, ma l'obiettivo l'ha individuato in Nuova Zelanda appena tre mesi fa. Dove e come abbia subito la radicalizzazione anti islamica e soprattutto chi lo abbia addestrato a usare le armi come un soldato professionista rimane un mistero. E come ha imparato il cirillico scrivendo sui caricatori della strage i nomi delle battaglie e dei principi serbi del passato che hanno combattuto contro i turchi? Non si può escludere che negli ultimi anni sia diventato un contractor di qualche grossa società di sicurezza, anche se solitamente arruolano militari già esperti. E forse abbia combattuto in qualche sporca guerra che coinvolge il mondo islamico. Oppure sia stato addestrato da gruppi ultranazionalisti come i cetnici serbi.

Sicuramente ha la mente in subbuglio o vuole confondere le idee con la runa neo nazista che aveva sul giubbotto anti proiettile e il paese modello indicato nel suo delirante manifesto: «La nazione con i valori politici e sociali più vicini ai miei è la Repubblica Popolare Cinese». FBil

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