Coronavirus

La rivolta dei controllori e i dubbi dei ristoranti: la stretta a rischio caos

Personale ridotto, indicazioni zero, app non aggiornata. E green pass di carta penalizzati

La rivolta dei controllori e i dubbi dei ristoranti: la stretta a rischio caos Esclusiva

Super green pass o green pass? Da domani gli italiani dovranno avere in tasca un documento in più. Il green pass standard sarà obbligatorio per salire sui mezzi pubblici, fare sport, lavorare e andare negli hotel. Mentre per entrare nei ristoranti, bar e accedere a tutti i luoghi di socialità si renderà necessaria la vaccinazione. Il piano del Viminale prevede la formazione di squadre per il controllo del certificato, composte da personale del trasporto pubblico locale e da forze dell'ordine. Per attuare le nuove disposizioni, inoltre, dovrà essere aggiornata l'app governativa per la verifica del green pass che dovrà distinguere tra certificato da vaccino o da tampone.

Ma a 24 ore dalla partenza regna il caos. Perché se la circolare del ministero dell'Interno stabilisce che i controlli debbano essere effettuati da polizia e carabinieri, vigili ed enti gestori del trasporto pubblico locale, in realtà nessuno ha ancora ricevuto indicazioni chiare.

«Non abbiamo ancora linee guida per i controlli», spiega Pasquale Alessandro Griesi, segretario provinciale di Milano Fsp della Polizia di Stato. I problemi riguardanti l'introduzione delle nuove regole sono tanti e non solo di natura tecnica. «Il personale non è mai abbastanza, saltano spesso i riposi, facciamo doppi turni. È un periodo difficile per tutti e questa confusione potrebbe creare un problema per la sicurezza nazionale, perché richiede l'impiego di uomini da distogliere da altre mansioni». La Polizia di Stato da tempo opera sotto organico e le squadre saranno ora chiamate a svolgere i servizi extra per i controlli dei green pass: «Non sappiamo come organizzarci. La Polizia di Stato ma, in generale, tutte le forze dell'ordine, hanno i controlli di routine sul territorio a qualsiasi ora del giorno della notte per macro e micro criminalità. Questa è una incombenza in più per gli uomini. La stessa segreteria nazionale ha chiesto più volte un incontro con il governo Draghi ma, al momento, non c'è ancora stato». I controlli della certificazione verde si vanno ad aggiungere al dispiegamento di forze dell'ordine al sabato per i cortei e i presidi dei no pass, giunti ormai alla ventesima settimana di proteste: «Purtroppo non abbiamo più giorni di riposo per conciliare lavoro e famiglia. Non riusciamo più a organizzare la nostra vita».

Ma quello delle forze dell'ordine non è l'unico comparto che lamenta disorganizzazione e mancanza di comunicazione da parte del Viminale. Tra i capotreni lombardi nessuno ha chiaro quale dovrà essere il proprio ruolo: «Ci è arrivata una circolare - ci rivela una fonte del trasporto locale - dove viene spiegato chiaramente che i controlli verranno eseguiti dall'impresa ferroviaria in quelle località di servizio in cui sono presenti le forze dell'ordine e comunque prima dell'accesso a bordo del treno. Ci saranno delle squadre che collaboreranno con la Polfer composte da operatori della sicurezza, assistenza e controllo. Mentre il personale a bordo non sarà interessato».

Ma la nostre fonte ci spiega anche che se da una parte il prefetto di Milano parla di collaborazione fra forze dell'ordine e gli operatori in possesso della qualifica di pubblico servizio, dall'altra è stato chiesto che i controlli a bordo vengano sospesi. «Visto che la situazione Covid sta subendo un peggioramento - si legge sulla circolare - abbiamo chiesto la possibilità che la controlleria a bordo sia sospesa o comunque resti a discrezione del capotreno». Quindi, chi controlla? Mistero.

Ma la confusione non è da meno fra proprietari di bar e ristoranti: «L'app del governo VerificaC19 non è ancora stata aggiornata - ci dice un barista -. Temiamo che domani niente sia pronto. Come faremo? Chi ha il green pass da tampone solitamente lo ha cartaceo, chi è vaccinato lo ha digitale.

Andiamo a tentativi e lasciamo fuori chi lo ha di carta».

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