Roma brucia, che pena Capitale

Fiamme a Centocelle, colonne di fumo, caos e paura nel sabato dei Måneskin

Roma brucia, che pena Capitale

Roma. brucia. Ancora. È diventata quasi una consuetudine vedere nella capitale colonne di fumo nero che coprono il cielo.

Ieri pomeriggio un enorme rogo ha interessato la zona tra via Casilina e via Togliatti, ai confini con il parco archeologico di Centocelle, quartiere est della capitale. Ed è stato l'Inferno. Secondo i vigili del fuoco l'incendio sarebbe partito da alcune sterpaglie, forse a causa di un mozzicone gettato via acceso. Le fiamme, alimentate dal vento, si sono poi propagate rapidamente, raggiungendo un deposito per la demolizione della auto, sulla Togliatti. Una grossa nube di fumo nero, visibile ancehe dal centro storico, ha avvolto l'aria, rendendola irrespirabile e causando problemi di visibilità, con traffico in tilt per chilometri. Centinaia le segnalazioni arrivate ai vigili del fuoco da parte dei cittadini, terrorizzati dalle esplosioni causate dal fuoco, che ha raggiunto ben presto i mezzi parcheggiati negli autodemolitori disseminati sulla Togliatti. «La circolazione è stata interdetta tra via Filomusi Guelfi e via Casilina - ha detto nel pomeriggio il presidente del VII Municipio, Francesco Laddaga - vigili del fuoco, protezione civile e forze dell'ordine sono al lavoro. Consigliamo ai residenti delle zone Cinecittà Est, Torre Spaccata, Cinecittà e Quadraro di restare in casa e chiudere le finestre. Per chi è in strada indossare la mascherina».

La municipale è stata costretta a deviare anche la linea 451 degli autobus. Insomma la solita storia: sabato chiusi in casa perché la capitale per un motivo o per l'altro è invivibile, in una giornata in cui al Circo Massimo era teatro del concerto dei Maneskin con migliaia di spettatori. Poco dopo le 18 le fiamme si erano estese anche al pratone di Torre Spaccata. E i carabinieri del Quadraro sono stati costretti a evacuare i residenti di quattro immobili di via Fadda, dopo che il fuoco aveva avvolto un tendone su uno dei balconi. Molte le persone che si sono riversate in strada perché il fumo, a causa del forte vento che da due giorni sferza la capitale, era entrato nelle case. L'assessore alla sanità Alessio D'Amato ha allertato anche tutti i pronto soccorso per i sintomi respiratori. Cento vigili del fuoco con 6 aps, 2 autobotti, il mezzo speciale «Dragon» e due elicotteri sono intervenute e ci hanno messo un bel po' per avere ragione dell'incendio. «Basta non se ne può più - dice Elena Marziolini, commerciante di 51 anni - due settimane fa è toccato ai residenti della Monachina, ora a noi. Servono più controlli». «Roma è la città degli incendi e dell'immondizia, vergogna» tuona Mario, pensionato. «Le temperature odierne non giustificano fenomeni di autocombustione - chiarisce Sabrina Alfonsi, assessore all'Ambiente e Ciclo dei Rifiuti -. L'incendio si è sviluppato in una zona che in passato ha ospitato campi nomadi e da anni attende essere recuperata». Le forze dell'ordine hanno già inviato una informativa in procura.

Così come avvenuto per gli altri roghi che hanno funestato Roma nelle ultime settimane, i magistrati procederanno all'apertura di un fascicolo di indagine. Obiettivo degli inquirenti è capire se ci sia stato un disegno doloso. Ma intanto i romani hanno vissuto l'ennesimo sabato infernale. In tutti i sensi.

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