Un'idea proprio geniale quella espressa da Pietro Calabrese (M5s), presidente della Commissione mobilità del Comune di Roma Capitale. «Farò una proposta - ha affermato in occasione della Settimana europea della Mobilità - affinché i prossimi alloggi comunali siano costruiti senza garage. E per salire nella graduatoria, un titolo preferenziale sarà quello di non avere la macchina». I grillini stanno cercando di eliminare in maniera sistematica il loro grande nemico: l'auto, da sempre sinonimo di libertà e oggetto del desiderio della maggioranza degli italiani.
Appena eletta, la sindaca Virginia Raggi ha confermato la pedonalizzazione dei Fori Imperiali già deliberata da Ignazio Marino. E lentamente, ma con costanza, ha iniziato a creare le zone traffic free sul territorio.
L'area del Tridente, quella che comprende piazza di Spagna, piazza del Popolo e strade come via Ripetta, via Condotti, e via Frattina, oggi sono off-limit ad auto e motorini. Odoardo Testa, presidente della Consulta del Centro storico, nonché dell'Associazione di strada più antica d'Italia, quella di Via Frattina, non sta nella pelle: «La chiusura al traffico alle quattro e due ruote e l'inagibilità di tre stazioni della metropolitana ci hanno messo in ginocchio. Il 20% dei negozi in zona sono chiusi e le strade male illuminate e piene di buche. I topi scorrazzano indisturbati giorno e notte sui marciapiedi. La presenza degli stranieri si sta assottigliando a causa delle difficoltà oggettive per raggiungerci, i romani ci hanno già abbandonato preferendo i centri commerciali della periferia dove è più facile arrivare in auto e il parcheggio è più comodo. Abbiamo provato a cercare un dialogo con il Campidoglio, ma non siamo stati ascoltati».
Un vizio, quello di non ascoltare, notato anche al convegno dove è intervenuto Calabrese. Quando al pubblico è stato chiesto di esprimersi con un «sì» o un «no» sulla chiusura totale del centro storico, tutti, tranne uno, si sono dimostrati d'accordo. La risposta negativa del bastian contrario non è stata minimamente considerata.
I termini «confronto» e «auto» sembrano non esistere nell'abbecedario del pentastellato. Nessuno, tra gli organizzatori, si è chiesto il motivo per il quale una persona la pensasse in maniera diametralmente opposta.
I 5 Stelle si ascoltano da soli, poco interessa il dialogo con l'esterno. A Torino, l'ormai ex vicesindaco con delega all'Urbanistica, Guido Montanari, ha fatto di tutto per distruggere il Salone dell'auto Parco Valentino, la manifestazione creata da Andrea Levy che ha portato, solo nell'ultima edizione, oltre 650mila visitatori e un gran volume d'affari per l'indotto.
Montanari, oltre a spedire i vigili a caccia di soste vietate, ha pure augurato che Giove pluvio spazzasse via l'evento.E così è stato: il Salone si è trasferito a Milano e Monza, compreso il business per ristoratori, albergatori ed esercenti.
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