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Roma, arrestato leader di CasaPound: "Difendevo le famiglie italiane"

L'arresto è avvenuto al termine di uno sgombero avvenuto questa mattina in Via del Colosseo, a Roma

Roma, arrestato leader di CasaPound: "Difendevo le famiglie italiane"

Tensione questa mattina in Via del Colosseo, a Roma, dove è avvenuto lo sgombero di due famiglie difese dai militanti di CasaPound Italia. Le operazioni si sono concluse con l'arresto di Simone Di Stefano, vicepresidente ed ex candidato a sindaco di Roma.

I due nuclei famigliari, di cui alcuni componenti disabili, occupavano abusivamente due appartamenti all'interno di una palazzo nella via al centro della capitale. Tempo fa avevano chiesto la regolarizzazione delle loro posizioni ma le richieste non sono state accettate e entrambe le famiglie sono state trasferite nella periferia romana. A questo punto è intervenuta CasaPound che ha aiutato gli occupanti a tornare nelle case in Via del Colosseo.

Questa mattina lo sgombero. L'operazione è stata compiuta dagli agenti dello Spe della municipale, diretto dal comandante Antonio Di Maggio, con la polizia di Stato che ha registrato la resistenza di esponenti di CasaPound Italia oltre al lancio di uova, bottiglie, vernice ed oggetti metallici ed alzando vere e proprie barricate a difesa di ogni singolo piano della palazzina. Dopo tafferugli e resistenze durante oltre tre ore, gli agenti sono comunque riusciti a concludere lo sgombero.

Sono però finite in manette sedici persone, tra cui anche il vicepresidente di CasaPound Italia Simone Di Stefano, come denunciato anche in un video pubblicato sulla pagina facebook di Casapound Italia.

Membri del partito sono ora in presidio sotto il Campidoglio chiedendo un incontro al sindaco Virginia Raggi.

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