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Estrema destra contro gli sfratti: "Noi regolari da 753 anni prima di Cristo"

La formazione di estrema destra, Roma ai Romani, ha occupato il palazzo dell'Ater, l'azienda che gestisce le case popolari della Capitale, chiedendo che gli stranieri non siano favoriti nell'assegnazione degli appartamenti

Estrema destra contro gli sfratti: "Noi regolari da 753 anni prima di Cristo"

“Regolari da 753 anni prima di Cristo”. È questo lo slogan che ha ispirato la manifestazione di protesta dei militanti di Forza Nuova e del movimento ‘Roma ai Romani’ che stamattina hanno occupato la sede dell’Ater, l’azienda che si occupa dell’edilizia popolare della Capitale.

Lo sfratto dell'italiana incinta a favore degli egiziani

La protesta nasce a pochi giorni dal tentato sfratto di una giovane coppia di romani che ha occupato un appartamento al Trullo che l’Ater avrebbe voluto assegnare a una famiglia di egiziani. La 18enne Aurora e il suo compagno di 22 anni, il 9 novembre scorso, saputo del decesso del precedente inquilino, hanno preso possesso dell’immobile per dare un futuro al figlio che gli sta per nascere. “Questa casa l’hanno assegnata agli egiziani dopo che mi hanno sfrattata” racconta al giornale.it la giovane Aurora che rivela: “Solo all’ora di pranzo sono arrivati i signori che dovevano andare a vivere in questa casa e hanno detto: ‘Se sapevamo che questa casa era occupata da una ragazza incinta, aspettavamo 2 o 3 anni che ci riassegnavano casa’. Sono stati bravi che ce l’hanno lasciata anche perché loro, a differenza nostra, una casa ce l’hanno già dato che i figli hanno una casa in affitto”.

L'occupazione dell'Ater da parte di 'Roma ai Romani'

Questo, purtroppo, però, non è un caso isolato, basti pensare ai fatti di San Basilio per rendersi conto che la giunta Raggi preferisce gli stranieri e i rom. Un concetto ribadito anche da Giuliano Castellino, responsabile di Roma ai Romani, quando è riuscito ad occupare il balcone del palazzo dell’Ater, situato alle spalle del palazzo della Cassazione di piazza Cavour, in pieno centro.“Non abbiamo paura dei vostri manganelli e della vostra repressione. Non siamo rom e non siamo immigrati. La nostra unica colpa è essere romani”, ha gridato Castellino alla vista della polizia. I militanti della formazione di estrema destra hanno ammainato la bandiera dell’Unione Europea issata sul balcone del palazzo. “Queste bandiere sono il simbolo di politiche europee scellerate che regala migliaia di euro per l’accoglienza e lascia senza una casa e senza lavoro migliaia di nostri connazionali”, ha detto Castellino che, nell’arco delle due ore di occupazione, è riuscito a parlare con il Direttore generale dell'Ater, che ha promesso che si attiverà per aprire un tavolo con la Regione e il Campidoglio e ascoltare le proposte dei movimenti. “Vogliamo che l’essere cittadino romano faccia punteggio nella graduatoria a seconda degli anni di residenza nella Capitale”, ha detto Castellino mentre parlava alle famiglie occupanti che lo attendevano fuori dal palazzo.

Le richieste dei romani senza casa

Tra loro c’è anche Claudio, un 40enne separato con un assegno di mantenimento da dare all’ex moglie per crescere i loro 2 figli, che ha dovuto occupare un appartamento a Boccea perché altrimenti, col suo stipendio, non ce l’avrebbe fatta a sostenere tutte le spese. “Fino a che non ci sarà fino all’ultimo romano sistemato, nessuno Stato può pensare di sistemare prima persone provenienti da altri Paesi”, dice Claudio che abbraccia da tempo le idee portate avanti da ‘Roma ai Romani’.

Il problema è che, nella Capitale, l’emergenza abitativa è ormai diventata “un business” e perciò “chiediamo che i romani in primis possano avere un tetto sulla testa e non siano più costretti a dormire in macchina e, magari, essere sostituiti da immigrati provenienti da ogni parte del mondo”, dichiara Castellino che precisa: “A noi dà fastidio che vengano sgombrati delle famiglie romane a favore degli immigrati perché noi sappiamo che il Comune ha fatto delle graduatorie assurde che favoriscono gli immigrati”.

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