"Il no all’accoglienza dei migranti è un attacco al concetto di unità nazionale. Il populismo ha infiltrato una parte non marginale della coscienza collettiva. Se comincia una concorrenza tra i partiti giocata sulla paura della gente, diventerà difficile contrastare certe emozioni". Lo afferma al Mattino Romano Prodi che sull’Europa rileva: "Nessuna solidarietà e i ritardi sulla Libia pesano sul dramma dell’immigrazione".
"Attenti - avverte l’ex premier - quei no all’accoglienza non sono solo un atto di disobbedienza delle parti più ricche d’Italia, e neanche solo una declinazione regionale della politica dell’immigrazione. Sono un attacco inedito al concetto di unità nazionale e al senso collettivo di sentirci un Paese. Il declino della democrazia inizia da fatti come questi".
"Non mi aspettavo però - aggiunge Prodi - che la questione migratoria diventasse un elemento di frattura dell’identità nazionale. Quello che sta accadendo è inedito nella pur travagliata dialettica nazionale sul tema". "Le forme sono trite - osserva - ma gli esiti disegnano uno scenario nuovo. Intanto perchè la rivolta contro l’immigrazione dà la stura a una disobbedienza civile delle aree più ricche del Paese.
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