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Basta 5S: Rousseau apre agli altri movimenti

L'Associazione mette in cassa integrazione il personale. Accuse al Movimento 5 Stelle: "Ambiguità e cerchiobottismo, è mancato il rispetto. Non hanno versato il contributo per i servizi"

Basta 5S: Rousseau apre agli altri movimenti

Tra il Movimento 5 Stelle e Rousseau è praticamente finita. Il divorzio era nell'aria: gli animi si erano fatti animati e fioccavano continuamente accuse incrociate. La situazione era diventata insostenibile anche dal punto di vista economico. Ora l'Associazione ha deciso di cambiare strada dopo aver proposto da otto mesi la condivisione di un progetto comune e un accordo di partnership per rafforzare e chiarire il legame tra la piattaforma e il M5S. Le risposte però non sono arrivate e Rousseau si è trovata costretta a prendere quella che viene definita una scelta "dolorosa ma inevitabile". Evidentemente non è stata reciproca la volonta di proseguire insieme il percorso, visto che sono mancati "rispetto e assunzione di responsabilità".

L'Associazione ha fatto sapere di aver avviato le procedure per la cassa integrazione del personale a causa "dell’enorme mole di debiti cumulati dal Movimento 5 Stelle". Il dito è puntato contro chi ritiene di essere il gruppo dirigente del M5S, accusato di aver impartito ai portavoce "un invito diretto a violare espressamente lo Statuto stesso del Movimento, omettendo di versare, già dal mese di aprile, il contributo stabilito per i servizi erogati". Allo stato attuale, si legge sull'articolo pubblicato su Il Blog delle Stelle, non ci sono le condizioni necessarie per sostenere le spese per il personale che lavora quotidianamente ai 19 servizi di cui i 5 Stelle usufruiscono.

Apertura alle liste civiche

Rousseau però non ha alcuna intenzione di arrestare il proprio percorso. Anzi, ha annunciato che manterrà la piattaforma attiva applicando ovviamente pesanti ridimensionamenti. Andranno inoltre risolti i problemi economico-finanziari "che ci sono stati addossati". Un'identita alla nuova Associazione però è stata già data: "Rousseau diventerà uno spazio aperto, laico e trasversale". Si lavorerà per raggiungere "un potente media civico" non solo per salvaguardare la partecipazione attiva e la cittadinanza digitale, ma soprattutto per "incubare quelle nascenti composizioni civiche che diventeranno protagoniste dello scenario politico del futuro". Questo perché, alla luce degli effetti della pandemia, si ritiene che anche la politica subirà un radicale cambiamento dal punto di vista delle forme relazionali e organizzative: "Le nuove generazioni andranno oltre i partiti e i movimenti. Costruiranno un'identità collettiva e politica che sarà disegnata su una estrema personalizzazione degli interessi civici individuali e sulle battaglie che i singoli cittadini costruiranno dal basso".

Infine Rousseau ha lanciato l'ennesima frecciatina contro il Movimento 5 Stelle: fino all'ultimo hanno sperato che si sarebbe usciti "dall'ambiguità e dal cerchiobottismo per risolvere i problemi in modo concreto". Ma così non è stato. Dunque ora per l'Associazione si prospetta un futuro sicuramente "difficile e in salita", ma al tempo stesso "coerente, sfidante e intellettualmente onesto come siamo sempre stati". "Oggi siamo a terra, ma ci rialzeremo perché noi siamo Movimento", conclude il post di Rousseau.

"Rousseau non è più neutrale"

Non è tardata ad arrivare la reazione del Movimento 5 Stelle, che sul proprio profilo Facebook ha commentato il divorzio con Rousseau: secondo i grillini, le ultime decisioni dell'Associazione evidenziano la volontà "di svolgere una parte attiva e diretta nell'attività politica", che però non è compatibile con "una gestione 'neutrale' degli strumenti che devono servire ad attuare la democrazia diretta nel Movimento".

I pentastellati hanno fatto sapere di essersi subito attivati per dotarsi degli strumenti digitali necessari ad assicurare la partecipazione degli iscritti M5S ai processi decisionali.

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