La Russa è per l'astensione. E la sinistra si scatena

Il presidente del Senato: "Resto un uomo di partito". Per i sondaggi solo il 32-38% è intenzionato a votare

La Russa è per l'astensione. E la sinistra si scatena
00:00 00:00

Nel gioco delle parti esprimere apertamente una posizione di astensionismo fa sempre scattare polemiche. Ma nel caso del presidente del Senato Ignazio la Russa la sinistra si è scatenata. A proposito dei cinque referendum abrogativi dell'8-9 giugno su lavoro e cittadinanza, La Russa ha dichiarato: «Io continuo a dire che ci penso, però di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa». La posizione di La Russa è quella del centrodestra: invitare i propri elettori ad astenersi per esprimere dissenso verso un'iniziativa considerata «di parte», promossa dalla sinistra. La reazione del centrosinistra alla sortita di La Russa è naturalmente improntata alla polemica, con tanto di accuse esplicite di scorrettezza istituzionale. Ma le parole del presidente del Senato vengono definite, dai vari interlocutori: «irresponsabili», come nel caso di Arturo Scotto, parlamentare del Pd; «ignobili», come nel caso di Alessandro Zan, sempre deputato dem, e «sconcertanti». Il Movimento 5 Stelle, dal canto suo, ha organizzato una vera e propria campagna dal titolo: «Non fate come La Russa, io voto». «Vogliono - ha attacco l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte via social - che la gente rimanga a casa, che non eserciti il proprio diritto di voto, che dilaghi l'astensionismo». La posizione di La Russa, però, non sembra lontana dalle intenzioni degli italiani. Secondo un sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, la propensione al voto oscilla già tra il 32 e il 38%. Più nel dettaglio quelli completamente sicuri di votare sono attualmente il 28%, quelli che lo ritengono molto probabile il 15%, mentre i restanti esprimono una propensione via via più labile. Siamo così al 43% dei possibili votanti. Ma, dice Pagnoncelli, se stimiamo più accuratamente questa propensione, la percentuale di chi probabilmente si recherà effettivamente al voto scende al 32-38%. Le parole di La Russa vengono comunque chiarite dal suo portavoce che sottolinea soprattutto l'intenzione di ricordare che esiste un diritto legittimo all'astensione. «Premesso che ieri il presidente La Russa ha confermato di essere personalmente orientato a volersi recare a votare, si sottolinea che lo stesso abbia altresì voluto ribadire, con una frase comiziale, il diritto degli elettori di poter lecitamente anche scegliere di astenersi dal voto». E ancora: «Una possibilità - ha proseguito il portavoce del presidente del Senato - che è ancora più evidente negli appuntamenti referendari dove è previsto un quorum per la validità». Poi la conclusione: «In ogni caso, il presidente La Russa ha più volte ricordato che, a differenza del presidente della Repubblica, i presidenti del Senato restano regolarmente iscritti al partito e al gruppo parlamentare di appartenenza proprio perché l'obbligo di neutralità è circoscritto unicamente all'esercizio delle loro funzioni. In una iniziativa promossa da FdI, sostenere che sia da seguire la posizione ufficiale del partito è non solo lecito ma quasi doveroso. Anche se poi, in concreto, nell'agenda del presidente non è previsto alcun appuntamento o attività di propaganda referendaria». Fdi si schiera naturalmente in difesa del numero uno di Palazzo Madama. Antonella Zedda, ad esempio, ricorda che «la scelta di astenersi al referendum è una scelta legittima e consapevole, tant'è che lo stesso Pd, nel referendum del 2016, invitò i suoi elettori a non partecipare a quella consultazione». Lucio Malan ricorda che lo stesso avvenne, da parte del Pd, anche nel 2003. E aggiunge: «Per Fratelli d'Italia, l'astensione, oltre ad essere pienamente legittima, è anche un atto di buon senso.

Bastano i dati e i successi raccolti nel settore del lavoro per giustificare il non voto. Riguardo a quello sulla cittadinanza, che l'Italia è la nazione che ne concede di più, mentre regalarle dopo soli cinque anni sarebbe un disastro per il nostro sistema sanitario».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica