"La Russia favorisce la destra": lo sproloquio di Letta accende lo scontro

In un'intervista a un periodico spagnolo, Enrico Letta non perde occasione per gettare altro fango sul centrodestra insistendo sull'ingerenza russa per le elezioni. "Illazioni", "Danno incalcolabile": le reazioni politiche

"La Russia favorisce la destra": lo sproloquio di Letta accende lo scontro

Enrico Letta ci riprova e accende lo scontro politico: per provare rosicchiare qualche improbabile consenso, cerca in tutti i modi di screditare la destra insistendo sulla storia che sarebbe favorita dalla Russia che avrebbe "una forte ingerenza" sulle prossime elezioni politiche italiane "perché il governo russo sa che la nostra posizione è anti-Putin, come la linea che il governo italiano ha mantenuto fino ad ora, mentre Salvini e Berlusconi sono due amici" di Mosca. Lo sproloquio lo ha dichiarato il segretario dem intervistato dal giornale spagnolo El Periodico. "L'Europa è preoccupata che l'Italia vada verso il modello Orban", ha aggiunto, sottolineando che l'Italia dovesse scegliere Meloni e Salvini ci sarebbe il rischio di essere accostati a Polonia e Ungheria, "Paesi oggi guidati da governi che sono stati sanzionati dall'Unione Europea per molte questioni legate alle libertà fondamentali".

"Letta fa illazioni"

A causa di Letta, l'immagine della nostra Italia all'estero ne esce screditata: è il pensiero di Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione esteri a Palazzo Madama, la quale ha affermato che il segretario del Pd "non perde occasione per spargere veleno sul centrodestra e per demonizzare gli avversari politici". L'intervista rilasciata al giornale spagnolo El Periodico è "di una gravità assoluta e va denunciata con forza". Quello che ha detto Letta deve essere suffragato da prove (che non ci sono): in quel caso "lo dica subito. In caso contrario, le sue sono soltanto illazioni che denotano la condizione disperata in cui versa la sinistra italiana", ha aggiunto la Craxi.

"Danno incalcolabile"

La risposta non si è fatta attendere nemmeno da Maria Teresa Bellucci, deputato capogruppo Fdi in commissione Affari sociali e candidata alla Camera nel collegio uninominale Lazio1, la quale ha affermato che la campagna elettorale di Letta sta sbandando pericolosamente e "finisce nel campo dell'anti-italianità". Le parole che ha rilasciato a El Periodico, infatti, "rappresentano un danno incalcolabile per la reputazione del nostro Paese". Il giorno della verità, il 25 settembre, "dipenderà solo dal malgoverno che ha caratterizzato gli esecutivi a trazione Partito Democratico", ha aggiunto la Bellucci, la quale ha "consigliato" a distanza il segretario dem di riflettere due volte prima di parlare "visto che tra le fila della sua coalizione può contare chi si è opposto all'ingresso nella Nato della Finlandia e della Svezia".

"Comunista anni '50..."

La favola dell'ingerenza russa sulle elezioni italiane non va già nemmeno al senatore con doppia tessera FI-Lega, Francesco Giro, il quale ha

dichiarato che Enrico Letta "assomiglia sempre di più ad un vetero comunista anni '50 che gridava all'ingerenza americana per far vincere la Dc di De Gasperi considerato da Togliatti un servo degli Stati Uniti".

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