Russia-Usa, scontro atomico (a parole)

Dopo le minacce dello Zar, la replica di Washington: "Pronti ad ampliare l'arsenale"

Russia-Usa, scontro atomico (a parole)
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La speranza è che non si vada mai oltre le parole e le minacce, ma lo spettro nucleare continua ad aleggiare sul conflitto in Ucraina. Se la Russia lo agita come spauracchio un giorno sì e uno no, arriva puntuale lo replica degli Stati Uniti. Solo l'altro giorno lo stesso Putin ha detto che con l'atomica vincerebbero agevolmente la guerra ma non intendono utilizzarla (leggasi come avviso, l'ennesimo, all'Occidente). Washington risponde facendo sapere che potrebbe essere costretta ad accrescere il proprio arsenale atomico se l'atteggiamento di Russia e Cina non cambierà. Avviso in qualche modo recepito.

Pranay Vaddi, un direttore senior del Consiglio di sicurezza, al New York Times ha detto chiaramente: «In assenza di un cambiamento nella traiettoria dell'arsenale avversario, nei prossimi anni potremmo raggiungere un punto in cui sarà necessario un aumento rispetto all'attuale numero di unità schierate e dobbiamo essere pienamente preparati ad eseguirlo se il Presidente prenderà questa decisione», aggiungendo che gli Stati Uniti al momento stanno ammodernando il proprio arsenale senza aumentarlo pur essendo disposti a «ridurre le minacce nucleari limitando e modellando le forze nucleari degli avversari» anche se ammette che «almeno nel breve termine, le prospettive per il controllo degli armamenti strategici sono deboli». Citando un esempio concreto, il funzionario ha parlato della bomba a gravità B61-13, arma nucleare destinata ad obiettivi militari rinforzati di grandi dimensioni, come esempio del tipo di progetti che gli Stati Uniti potrebbero portare avanti se Russia e Cina non invertiranno la tendenza. Una guerra, per il momento, di parole, dentro una guerra drammaticamente reale. Mentre si avvicina il summit in Svizzera della prossima settimana, unico spiraglio plausibile per arrivare a un potenziale accordo. «Siamo soddisfatti dell'atmosfera isterica che prevale a Mosca a causa del vertice di pace. Lo vediamo nelle loro azioni e nei tentativi di impedire lo svolgimento del vertice», ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, con Kiev che ha ringraziato apertamente la Santa Sede per la sua partecipazione al vertice.

Intanto sul campo il conflitto non si ferma e l'esercito ucraino fa segnare una parziale vittoria. Il portavoce militare Nazar Voloshin ha detto che l'esercito di Kiev controlla ora più della metà della città di Vovchansk, area importante nei combattimenti da quando la Russia ha iniziato l'avanzata nella regione Nord-Est di Kharkiv. Nulla di decisivo in ogni caso, con la Russia che dichiara di aver respinto un attacco di droni ucraini in Ossezia Settentrionale, nel Caucaso russo, e i russi che hanno attaccato con droni e colpi di mortaio 6 comunità nella regione di Sumy.

Intanto c'è una notizia che dimostra la grande voglia di normalità in un Paese occupato militarmente da oltre due anni.

Le autorità ucraine hanno infatti anticipato l'avvio della stagione balneare aprendo la prima spiaggia a Odessa. Saranno 20 quest'anno le spiagge nella regione dell'Ucraina meridionale rispetto alle sei dello scorso anno. Si parte con la spiaggia di Kaleton a Odessa, allarmi aerei permettendo. Un piccolo segnale di speranza.

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