Sala getta la maschera: altri immigrati a Milano E Parisi lo inchioda

Al confronto su Sky tra i candidati sindaco, mister Expo apre le porte a una nuova ondata di profughi Ma per l'azzurro non c'è più posto

Sala getta la maschera: altri immigrati a Milano E Parisi lo inchioda

Milano - Un confronto all'americana per dimostrare chi ha l'X-Factor per governare Milano. I big in campo per la poltrona da sindaco si sono sfidati ieri sera per un'ora e mezza in diretta su Sky: strette di mano e battute dietro le quinte tra il candidato del centrodestra Stefano Parisi, quello del Pd Beppe Sala e Gianluca Corrado del Movimento 5 Stelle, lingua affilata contro gli avversari sui temi che hanno scaldato la campagna a telecamere accese. Si parte subito con Milano allagata ieri mattina. «Se fosse successo un anno fa alla vigilia di Expo? - interroga Parisi - Bisogna pulire i tombini, avere più cura della città». Anche per Corrado «non si può gestire un situazione simile con una logica emergenziale». Per Sala «sono dichiarazioni esagerate, faremo di più ma c'è strumentalizzazione». Chiedere ai milanesi rimasti bloccati in metrò o alle maestre che hanno dovuto evacuare un asilo. Tema sicurezza. «Non sono io ma i milanesi a dire che la città insicura» ribatte Parisi a Sala che contesta il punto («Milano non è una far west»)..

Timing rigido per il match: un minuto e 30 secondi per ogni risposta, due possibilità di replica da 30 secondi ciascuna, domande incrociate tra i candidati e i supporter degli avversari e appello finale.

Sala batte da settimane sull'asse Parisi-Salvini, il segretario della Lega, per insinuare negli elettori indecisi il dubbio di una deriva estremista se vincerà Parisi. Ma anche ieri il manager del centrodestra ha gettato acqua sul fuoco: «Salvini rappresenta la parte più radicale della coalizione e io quella più moderata, abbiamo anime diverse ma non in contrasto. Lo Stato è stato gestito per 10 anni da una maggioranza così ampia, sono quelle moderate che risolvono i problemi e che prevalgono». E sui profughi Parisi smaschera Sala che sostiene che Milano può ancora accoglierne. Tema tasse: Parisi promette di tornare ai livelli pre-Pisapia («le ha alzate del 120%).

E se nei 15 giorni prima del voto c'è il divieto assoluto di diffondere sondaggi, c'è chi si inventa le «corse di ippica clandestine», nelle città clou al voto e con i purosangue dai nomi analoghi a quelli candidati Il sito web The Right Nation ha diffuso proprio ieri i risultati del Gran Prix di Milano, con Parisienne che alla prima manche arriverebbe al traguardo con un distacco di mezza lunghezza dall'altro favorito, Fan Salle e, alla manche di spareggio lo batterebbe 51 secondi a 48. Si gioca. Tra 5 giorni Matteo Renzi scoprirà se ha scommesso sul cavallo sbagliato.

Oggi dopo una lunga parata di ministri tocca proprio al premier-segretario venire a Milano per fare campagna a mr Expo, dovrà convincere candidati e militanti del Pd che non l'ha ancora scaricato. Giorni fa ha commentato la partita come un osservatore esterno: «Vince Sala? Non so, non sono mica il mago Otelma».

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