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La politica nello spazio: ecco chi è Massimiliano Salini

La parabola politica dell'europarlamentare Massimiliano Salini raccontata attraverso la sua vita e le sue battaglie. Con il pensiero fisso alla "libertà"

La politica nello spazio: ecco chi è Massimiliano Salini

Massimiliano Salini è stato eletto in Parlamento europeo senza che avesse mai pensato alla politica come ad un impiego. É un esponente che non avrebbe avuto bisogno di amministrare la polis per mantenersi, tutt'altro. Ad oggi, ha dedicato più tempo della sua vita alle aziende che agli incarichi parlamentari ed alle loro logiche. Gli stessi che, considerato il percorso professionale, costituiscono una novità. Ora che ha compreso come anche la politica - "se fatta bene", ripete - possa rappresentare un "impegno intelligente", consiglierebbe a tutti di fare esperienza tra i palazzi. Non come politicante, s'intende.

Salini ha iniziato all'interno dei movimenti universitari, poi non ha dato seguito alla sua azione. É stata necessaria l'opera di convincimento di Roberto Formigoni, all'epoca inquilino del Pirellone: quello è stato lo spartiacque, perché ha fatto sì che Salini si candidasse alla presidenza della della provincia di Cremona: "In quell’occasione - racconta , mi sono confrontato con mia moglie, perché avevo un lavoro che mi impegnava molto. Lavoravo come project manager in una compagnia a Milano. Era un lavoro che mi gratificava molto. In più, c'era la famiglia: sposato con tre figli. Non avevo il problema di occupare il tempo". Nessun bisogno da soddisfare, per un'avventura che si sarebbe rivelata vincente. Sulla scia del nascente "modello Lombardia".

Ce lo descrivono come "uno dal pensiero profondo". Ci avvertono che la tradizione liberale e quella cattolica convivono nella visione di un uomo capace di raccogliere 37mila preferenze all'ultimo giro elettorale valevole per il Parlamento di Strasburgo e Bruxelles. Come riferimenti, Salini ha in testa proprio Luigi Einaudi e Don Luigi Sturzo. Gli emblemi stessi del cattolicesimo e del liberalismo applicati alla cosa pubblica. Cremona non gli manca, perché quella provincia fa ancora parte del suo raggio d'azione, oltre che del suo collegio. Quando si è candidato alla presidenza della provincia, l' odierno europarlamentare di Fi non poteva contare sui favori dei pronostici. Sì, Salini è un cremonese, ma la sua storia è legata in maniera indissolubile a Milano. Per farsi conoscere, è stato necessario girare comune per comune. Quasi un porta a porta, che si è rivelato decisivo, con i festeggiamenti seguiti al primo turno.

Da allora, come in realtà da prima che Salini scendesse nell'agone politico, il nome dell'europarlamentare di Forza Italia è accostato a un settore specifico: le imprese. Se c'è un'espressione che contraddistingue Salini sul piano della battaglia politica, quella è "libertà d'impresa". Anzi, "libertà" è la parola che invoca a mo'di mantra quando gli si domanda quale molla sia scattata per il suo impegno pubblico. Quella "educativa" in primis, perché "la società vive e cresce in modo sano se esiste una vera libertà di educazione". Salini è un difensore dei talenti - rimarca - perché chi ne ha uno, deve poterlo esprimere, in un contesto dove lo Stato si dimostra in grado di liberare le energie migliori. Rieccolo il "modello Lombardia", che nell'impostazione di Salini è sempre verde, coniugando le qualità proprie dell'associazionismo cattolico con lo spirito d'iniziativa imprenditoriale. Certo è che a Bruxelles gli sono stati affidati dossier complessi da gestire.

Quello più "corposo", per stessa ammissione dell'europarlamentare, è stato quello del programma spaziale europeo, con la partita correlata al pacchetto energia: "Un punto di lavoro molto impegnativo che, soprattutto, si è concluso", dice tirando quello che assomiglia molto ad un sospiro di solliveo. Per la politica non è sempre semplice, e anzi in alcune circostanze quasi impossibile, stare al passo delle innovazioni tecnologiche e delle loro rivoluzioni. Nel caso del programma spaziale europeo, però, è successo qualcosa perché - come racconta Salini - "la politica è stata al passo". Del resto, aggiunge: "... il compito della politica non è mai generare il brevetto, ma creare le condizioni per generarlo: creare un contesto ospitale per chi è capace".

Sono migliaia di posti di lavoro - ricorda - e non bruscolini, aggiungiamo noi. Molto all'epoca è ruotato attorno al tipo di governance: "Abbiamo definito regole che non consentono più il binomio oligopolistico Germania-Francia nelle forniture su queste partite - rivendica - . Ci siamo riusciti sia sulla partita difesa che sulla partita spazio. Abbiamo creato le condizioni - ancora - perché ci fosse una possibilità equa di partecipazione da parte ti tutti. Alla prossima fornitura di satelliti per Galileo - rivela - parteciperà anche l’industria italiana attraverso Leonardo". Sono vicende tecniche, che forse non interessano a tante prime pagine, ma che possono segnare parte del futuro economico-sociale di una nazione.

Sarà che Salini la libertà d'impresa ce l'ha nel sangue: "Sono figlio di un piccolo-medio imprenditore che, da garzone del fornaio a Soresina, ha iniziato da giovane a investire sulla sua competenza". Cioè? "Mio padre sapeva fare bene il pane. Così ha avviato forni industriali, facendo prima grissini e pizze. Poi, con un amico, ha trovato una ricetta davvero buona per le merendine. Insieme ne hanno avviato la produzione, creando una piccola impresa classica lombarda, che ha consentito a mio padre di conoscere il mondo del lavoro". Il piccolo Salini, come suo fratello, impiegava gran parte del suo tempo libero per aiutare i suoi genitori, con la madre che faceva da "supporto fondamentale" e da "vero cervello dell’azienda". Se nelle storie delle persone esistono linee di continuità, Salini è ancora dentro il suo percorso naturale.

Massimiliano Salini tra dieci anni si vede ancora in politica. Se non altro perché si sta appassionando molto.

Si dice dispiaciuto per la cattiva reputazione di cui la politica gode, ma non ha alcuna intenzione di mollare ora, dopo che con tanta fatica è stato convinto.

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