Duemila miliardi per salvare l'America e alleviare l'impatto economico del coronavirus. Mentre gli Stati Uniti hanno superato quota 61mila casi e almeno 846 vittime, repubblicani e democratici hanno raggiunto un accordo su un pacchetto di aiuti che non ha precedenti nella storia del paese. «Finalmente dopo giorni di intense discussioni il Senato ha trovato un'intesa bipartisan», ha annunciato martedì notte il leader della maggioranza Gop, Mitch McConnell, parlando di un «livello di investimenti da tempi di guerra per la nazione». Dopo il via libera del Congresso, il piano arriverà sul tavolo del presidente Donald Trump per la firma. Il tycoon ha ribadito la volontà di un ritorno alla normalità in tempi brevi, dicendo che «stiamo già cominciando a vedere la luce in fondo al tunnel», e domani avrà una video conferenza con i leader del G20. L'amministrazione Usa, intanto, si augura che il pacchetto di misure da 2mila miliardi possa avere sull'economia un impatto ben maggiore, generando 4mila miliardi di attività economica. Secondo le indiscrezioni, gli americani che guadagnano sino a 75mila dollari lordi l'anno riceveranno assegni da 1.200 dollari. Le coppie sposate con un reddito fino a 150mila dollari, invece, ne avranno 2.400, mentre quelle con figli avranno anche altri 500 dollari per ogni bambino. Per gli ospedali uno stanziamento di oltre 100 miliardi di dollari, mentre sulle aziende (comprese compagnie aeree e operatori delle crociere) si è raggiunto un compromesso da 500 miliardi di aiuti, oltre 150 miliardi per fondi statali e locali e 350 miliardi di prestiti per le piccole imprese. Chi ha bocciato senza appello il piano è stato Andrew Cuomo, governatore dello stato di New York, epicentro della crisi negli Usa con quasi 31mila casi e 285 vittime. «Non funzionerà per New York, sarebbe terribile. Servono più soldi», ha affermato, sottolineando che l'Empire State «ha il maggiore bisogno di aiuto, considerando il numero di casi, vista la situazione dei posti in ospedale e delle attrezzature essenziali come i respiratori». In base all'accordo raggiunto, lo stato riceverebbe solo 3,8 miliardi di dollari e la Grande Mela 1,3 miliardi: «È una goccia nel mare - ha precisato Cuomo - non si considera che lo stato soffrirà di un crollo nelle entrate da 9 a 15 miliardi di dollari, e la risposta all'emergenza è già costata oltre un miliardo».
E mentre la task force per il coronavirus ha avvertito che tutti quelli che sono stati a New York (o vi hanno transitato) devono mettersi in quarantena 14 giorni, Cuomo ha affermato che per evitare il problema della densità nella Grande Mela «verranno chiuse al traffico alcune strade», per facilitare il movimento delle persone nel pieno rispetto delle norme sul distanziamento sociale. Norme che «stanno funzionando», come dimostra il rallentamento nei ricoveri.
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