Salvini apre la corsa verso le Europee '24. E tenta la scalata sui temi chiave nell'area di destra

Così, non è affatto un caso che Salvini abbia da qualche giorno deciso di spostare il suo baricentro decisamente a destra, terreno sul quale Meloni - vincolata dal suo ruolo istituzionale - si muove per forza di cose con meno libertà di manovra

Salvini apre la corsa verso le Europee '24. E tenta la scalata sui temi chiave nell'area di destra
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Da una parte c'è l'ufficialità, granitica nel dire che il rapporto tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini è così affiatato che nell'intero pomeriggio trascorso insieme qualche giorno fa nella masseria pugliese dove la premier è in vacanza i due si sarebbero dedicati quasi esclusivamente al relax più che alla politica. Dall'altra c'è la cronaca, inesorabile nel raccontare come la lunga corsa alle elezioni Europee di giugno abbia già iniziato a incidere sugli equilibri interni al centrodestra. Una circostanza peraltro inevitabile, visto che per il Parlamento europeo si vota con il proporzionale e - necessariamente - partiti che insistono su elettorati contigui sono costretti ad essere in competizione tra loro.

Così, non è affatto un caso che Salvini abbia da qualche giorno deciso di spostare il suo baricentro decisamente a destra, terreno sul quale Meloni - vincolata dal suo ruolo istituzionale - si muove per forza di cose con meno libertà di manovra. Se ormai da dieci giorni la premier si tiene fuori dal dibattito pubblico, il leader della Lega ha infatti deciso di spingere sull'acceleratore. Non solo il vicepremier ha scaricato il ministro della Difesa Guido Crosetto e preso le difese del generale Roberto Vannacci (le cui idee fanno molto breccia nella base storica di Fdi), ma ha pure ritirato fuori le vecchie polemiche con Bruxelles sul fronte immigrazione. «Non possiamo ospitare mezzo mondo in Italia con un'Europa che se ne frega e si volta, come sempre accade, dall'altra parte», l'ha buttata lì due giorni fa. Mentre ieri è tornato su un vecchio cavallo di battaglia della Lega di lotta degli anni di Umberto Bossi e ha auspicato che il Parlamento prenda in esame la proposta del Carroccio a favore della castrazione chimica per gli stupratori. Insomma, l'impressione è che Salvini stia provando a lanciare un'opa a destra, strizzando l'occhio a quel pezzo di elettorato che vorrebbe dal governo interventi più identitari. Una strategia che Meloni aveva ovviamente messo in conto, ben consapevole che il voto di giugno impone a tutti di correre da soli e che il bacino di voti del centrodestra quello è. Forse, però, non immaginava che lo sprint di Salvini sarebbe iniziato così presto, con il rischio di condizionare un autunno che già si annuncia politicamente caldo su moltissimi fronti. Di certo, la premier ha piuttosto chiaro il problema della competizione a destra, tanto che da settimane ragiona su alcune misure a cui l'elettorato che l'ha votata è particolarmente sensibile (per esempio sulla droga o sulla natalità) da approvare nei prossimi mesi.

Un cambio di marcia, quello di Salvini, che peraltro va nella direzione delle attuali alleanze europee. Il leader della Lega spinge su immigrazione, sicurezza e questioni etiche e torna a criticare l'Europa, gli stessi temi su cui spinge in Francia il Rassemblement national di Marine Le Pen e in Germania l'ultra-destra di Alternative für Deutschland. I due partiti con cui il Carroccio condivide il gruppo di Identità e democrazia al Parlamento europeo e che i sondaggi danno in costante crescita. Afd, infatti, negli ultimi mesi si è attestata intorno al 21%, scavalcando la Spd di Olaf Scholz e a soli cinque punti dalla Cdu-Csu.

Un consenso costruito proprio sul tema immigrazione (facendo leva sul fatto che nel 2023 gli arrivi di clandestini dal confine polacco sono aumentati del 140%) e sulla questione sicurezza (i tedeschi hanno visto un incremento del 20% dei crimini violenti). Due fronti che in una Germania in recessione fanno ancora più presa.

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