Guerra in Ucraina

"Cessate il fuoco". Cosa si sono detti Draghi e Salvini

Il leader della Lega a colloquio col presidente del Consiglio per circa un'ora

"Cessate il fuoco". Cosa si sono detti Draghi e Salvini

Quest'oggi si è tenuto un incontro di circa un'ora fra il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente del Consiglio Mario Draghi. E durante il colloquio l'ex vicepremier ha portato avanti quella linea già ribadita nei giorni scorsi e riaffermata anche durante l'ultima kermesse del Carroccio. Il conflitto fra Russia e Ucraina? L'Italia deve sostenere la pace, non contribuire ad esarcebare gli animi.

"L'Italia lavori per la pace"

Proprio di questo hanno parlato il premier e il segretario della Lega. Durante il vertice a Palazzo Chigi, Salvini ha fatto il punto della situazione, partendo dal recente viaggio dell'ex capo della Bce negli Stati Uniti, fino ad arrivare a quanto sta accadendo in Europa. L'Italia deve promuovere la pace fra i Paesi coinvolti, e chiedere il cessate il fuoco, non inasprire ulteriormente una situazione già parecchio complessa.

"Lasciamo agli altri i toni di guerra", ha poi dichiarato Salvini alla stampa. "L'Italia sia protagonista per il disarmo e per la pace", ha aggiunto. Nel corso dell'incontro con Draghi, Salvini ha anche chiesto lo stop all'invio di armi, perché da questa guerra si può solo uscire "con un negoziato".

Quanto all'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato, l'ex ministro dell'Interno ha ripetuto la sua posizione, ossia che ogni nazione ha diritto di scegliere da sola in quanto sovrana. In ogni caso, per quanto riguarda la scelta di allargare l'Alleanza, Salvini ha ricordato che non sono né lui né Draghi a decidere.

"Stop all'invio di armi"

"Sto percorrendo canali coltivati in anni per ottenere un cessate il fuoco", ha dichiarato il segretario del Carroccio, che nell'incontro con Draghi ha sottolineato anche quali sono le conseguenze che il nostro Paese potrebbe affrontare a causa dell'embargo di petrolio e gas russo. "Se la guerra va avanti ci sarà una strage di posto di lavoro", ha affermato. "Mandare aiuti economici e militari all'Ucraina inizialmente era giusto e lo abbiamo votato con convinzione. Ora ulteriori invii di armi non penso siano la soluzione giusta. Il dialogo non si prepara con l'invio di altre armi", ha aggiunto.

Il timore per altre crisi

Nel corso del colloquio col premier, Salvini ha inoltre espresso la sua preoccupazione per le conseguenze economiche e umanitarie provocate dalla guerra. Non solo emergenza profughi, ma crisi alimentare sul larga scala.

Nella nota rilasciata da Palazzo Chigi, viene riportato che il dialogo fra Draghi e Salvini si è concentrato anche di energia.

"Sul fronte dell'energia, è stata condivisa l'importanza di un percorso che affianchi diversificazione delle fonti di approvvigionamento e investimenti sulle rinnovabili", si legge nel comunicato, come riportato da ItalPress.

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