"Siamo nel 2019, il fascismo e il comunismo sono morti da anni". Lo ripete più volte Matteo Salvini, incalzato dalle domande dei giornalisti del settimanale francese Le Point. "Sono fenomeni da studiare, ma nessuno dei due tornerà. Detto questo, citare D'Annunzio o affermare che alcune zone di Roma, come l'EUR, sono eredità di questo periodo, non vuol dire essere fascisti".
Nel lungo colloquio con i giornalisti francesi, Salvini parla di Europa ("Sono determinato a cambiare le regole europee, senza distruggere nulla") e ripercorre la crisi di governo e la nascita del nuovo esecutivo giallorosso. "Discutono quotidianamente su quasi ogni argomento - afferma parlando di Pd e 5S -, il che mi fa pensare che non saranno in grado di continuare a governare per molto tempo. Come Lega stiamo lavorando alla costruzione del prossimo governo". Così l'ex ministro degli Interni si dice pronto a governare di nuovo e non teme alcun avversario.
"In Francia lei è classificato all'estrema destra. Come si definirebbe politicamente?", chiedono. "Credo che le etichette di sinistra, destra, fascista e comunista siano superate. Mi definisco italiano, né di destra né di sinistra". E sulla definizione di populista dice: "È un complimento. Significa essere vicini alle persone".
Dal settimanale arriva poi un'altra stoccata: "Lei organizza una grande manifestazione a Roma il 19 ottobre, che i suoi avversari paragonano alla 'marcia su Roma' di Mussolini.
Lei fa spesso allusione al fascismo. Reclama quell'eredità politica?". "La manifestazione che sto organizzando il 19 ottobre non è una marcia. E tra l'altro non mi piace fare sport", conclude il leghista sorridendo.
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