“Noi siamo qui per risolvere i problemi e lavorare senza scadenze, siamo un governo di ricostruzione nazionale, che coinvolge tutti quelli che si rimboccano le maniche per far ripartire l'Italia. Non mi sembra rispettoso mettere scadenze a Draghi. Oggi c'è un consiglio dei ministri in cui ci saranno una ventina di miliardi in campo per aiutare gli italiani che ne hanno più bisogno". A pronunciare queste parole è stato il leader della Lega, Matteo Salvini, nel corso della trasmissione Agorà di Rai3. Il capo del Carroccio si è soffermato sull'ipotesi, nei prossimi mesi, di un addio del premier al governo per salire al Quirinale. “Siamo qua per curare e risolvere i problemi economici degli italiani. Di questo mi occupo e preoccupo. Restituire lavoro agli italiani è il mio obiettivo”, ha ribadito Salvini.
Il leader della Lega ha poi continuato: “Se qualcuno evita di portare in Parlamento temi divisivi fa un buon servizio a Draghi, a Mattarella e al Paese. Se parli di ddl Zan, di Ius soli e di temi che evidentemente dividono non fai un buon servizio agli italiani”. Chiaro il messaggio inviato agli alleati sulle due leggi che il centrosinistra vorrebbe far approvare in Parlamento e che stanno generando polemiche e divisioni all'interno della coalizione di governo. Sul tema del riconoscimento di alcuni diritti e di tutele contro le discriminazioni, Salvini ha poi aggiunto: "Io voterei domani mattina, noi come centrodestra abbiamo presentato al Senato un testo contro chi aggredisce, insulta o discrimina senza però tirare in mezzo i bambini o inventarsi nuovi reati che processano le idee”.
Sulle politiche e sulle misure per il contenimento degli sbarchi dei migranti il capo del Carroccio ha affermato: “Dobbiamo parlare con Draghi. Io porto in dote agli italiani dei risultati, non idee o promesse. Quando ero al ministero dell'Interno, nel 2019, gli immigrati irregolari sbarcati furono circa 1.200, quest'anno siamo quasi a 14mila, con tutti i problemi che ne conseguono. Non è possibile che, nell'estate della ripartenza, si preveda l'arrivo di migliaia di persone ogni settimana”. Un riferimento Salvini lo ha fatto anche per le ultime notizie che giungono dalla Spagna.
"Lì – ha concluso – c'è un governo di sinistra, con un premier socialista e se un premier socialista manda l'esercito alla frontiera e rimpatria 4mila irregolari in poche ore, vuol dire che il problema non è di destra o di sinistra o un problema che vede solo Salvini”.
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