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"Il Pd? Ecco perché si deve vergognare". E su Draghi...

Il leader della Lega a gamba tesa sul caso Mps: "In un Paese normale ci sarebbero 10 procure a indagare". E promuove Draghi al Quirinale: "Ha il nostro ok"

Salvini: "Il Pd? Ecco perché si deve vergognare"

"Io fossi nel Pd avrei vergogna. In un Paese normale ci sarebbero non una, ma dieci procure a indagare". Così Matteo Salvini entra a gamba tesa sul Partito democratico per quanto riguarda la vicenda Monte dei Paschi di Siena. Un caso che ha scatenato fin da subito le reazioni del mondo della politica, con il leader della Lega che si chiede chi ha avuto soldi e non li ha restituiti: "Perché poi questi soldi li hanno messi gli italiani.. È una vicenda imbarazzante". L'ex ministro dell'Interno critica fortemente la possibilità di arrivare a svendere, con altri miliardi pubblici, "una banca il cui presidente è un ex parlamentare del Pd che si è dimesso per fare il presidente della banca dopo avere fatto il ministro, che ha messo dei soldi in quella banca".

La corsa per il Colle

La partita per il Quirinale segnerà inevitabilmente le sorti della politica italiana. Dall'elezione del prossimo presidente della Repubblica si capirà se gli italiani potranno essere seriamente chiamati o meno al voto anticipato. Chi sarà il successore di Sergio Mattarella? L'attuale capo dello Stato resterà ancora al Colle o si assisterà a un cambio? Sicuramente tra le ipotesi figura quella legata a Mario Draghi. Uno scenario verso cui Salvini si è dimostrato totalmente disponibile, confermando il sostegno del proprio partito qualora il premier dovesse decidere di entrare in corsa per il Quirinale.

Il leader della Lega, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, ha infatti confermato che "se si dovesse candidare lo appoggeremmo", anche se per il momento "non so se vorrà farlo". Proprio l'ex presidente del Consiglio in conferenza stampa pochi giorni fa è intervenuto sul tema, invitando a rimandare le discussioni in merito a quando i tempi saranno opportuni: "Trovo un po' offensivo pensare al Quirinale come a una possibilità, anche nei confronti di Sergio Mattarella".

La durata del governo

Comunque Salvini ha tenuto a precisare che il suo auspicio è che il governo abbia vita fino al 2023: "Mi auguro possa arrivare fino alla fine della legislatura". Tuttavia ha colto l'occasione per mettere le cose in chiaro e lanciare un avvertimento allo schieramento giallorosso: "Quello che è certo è che la Lega in questo governo ci rimane perché io di lasciare il Paese nelle mani del Pd e dei 5 Stelle per avere un Paese ricco di tasse, di sbarchi e di problemi non ho voglia".

Dunque Salvini ha sottolineato la volontà di restare all'interno dell'esecutivo per "rimanere a vigilare e cercare di rendere questo Paese efficiente, libero e anche ricco".

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