Salvini: "Fondi russi? Imbarazzante per chi la cavalca"

Il segretario della Lega punta il dito contro Enrico Letta: "Lui ha siglato accordi con Putin, i governi del Pd ci hanno reso dipendenti dal gas russo"

Salvini: "Fondi russi? Imbarazzante per chi la cavalca"

In questi giorni ha fatto molto discutere la "spifferata" sui presunti fondi russi a partiti occidentali. Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha subito audito il sottosegretario Franco Gabrielli, ma non sono emersi profili relativi alla sicurezza nazionale dell'Italia per quanto riguarda l'ingerenza russa. Anche il premier Mario Draghi ieri ha fatto sapere che non ci sono forze politiche italiane nella lista di destinatari di finanziamenti da parte di Mosca. Eppure c'è chi era già pronto al linciaggio mediatico.

Ma sempre nelle scorse ore il presidente del Consiglio ha usato parole dure che, seppur senza fare riferimenti espliciti, suonano come un monito alla Lega: "Togliere le sanzioni? È una visione che il governo attuale non condivide. [...] C'è chi parla di nascosto con i russi, chi vuole togliere le sanzioni". E ha garantito che la democrazia del nostro Paese "non si fa battere dai nemici esterni e dai loro pupazzi prezzolati". Senza però fare alcun nome particolare. Una frecciatina indirizzata a chissà chi.

Salvini attacca la sinistra

Le indiscrezioni avevano portato più di qualche esponente della sinistra ad avanzare sospetti sui partiti di centrodestra, ma gli avvoltoi rossi hanno dovuto abbassare le ali a stretto giro. Pensavano magari di cogliere la palla al balzo a pochi giorni dal voto. E invece non è andata così. Matteo Salvini l'ha definita "una vicenda imbarazzante per chi la cavalca, ovvero la sinistra e i suoi giornali".

Il segretario della Lega, intervistato da Avvenire, ha ricordato che la sua ultima presenza in Russia risale all'epoca del governo gialloverde. In quel periodo Salvini ricopriva il ruolo di vicepremier e ministro dell'Interno. "La Lega ha fatto, fa e farà sempre e solo gli interessi degli italiani", ha assicurato. E subito dopo ha puntato il dito contro Enrico Letta e il Partito democratico per quanto fatto negli anni scorsi: "Non ho mai siglato accordi con Putin, a differenza di Letta. I governi del Pd, a iniziare dal suo, ci hanno reso dipendenti dal gas russo".

Il viaggio a Mosca

Nei mesi scorsi Salvini aveva avanzato l'ipotesi di un viaggio di pace a Mosca, per provare a dialogare con alcune autorità russe e tentare di spianare la strada verso la tregua. Non erano mancate le polemiche, con la sinistra che non si era esentata dal sollevare ancora una volta la storia dei rapporti della Lega con il partito putiniano Russia Unita. In tal senso il leader del Carroccio ha negato iniziative comuni e ha aggiunto che i rapporti "sono inesistenti da tempo".

Non ha affatto rinnegato il tentativo di volare a Mosca per un'iniziativa di pace. Anzi, ha rivendicato i suoi buoni propositi: "Tutte le iniziative a favore della pace sono opportune, fermo restando che l'aggressione dell'Ucraina è da condannare, senza se e senza ma". E ha citato il cattolico Giorgio La Pira che "in piena guerra fredda volò a Mosca per parlare di pace".

Le sanzioni

Negli ultimi giorni di campagna elettorale Salvini si è mostrato molto prudente sulle sanzioni alla Russia, facendo notare che le famiglie italiane stanno pagando un prezzo molto alto.

La linea espressa non è l'abolizione totale, ma quella di un'iniziativa comune da parte dell'Europa come fece in occasione dell'emergenza Coronavirus: "La Lega ha votato tutte le sanzioni alla Russia. Mi chiedo solo – come autorevoli osservatori internazionali, ad esempio sull'Economist – se i sanzionatori non stiano soffrendo più dei sanzionati".

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