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Salvini spinge la federazione. Nuovo contatto con Berlusconi

Telefonata tra i due leader: presto un incontro di persona. E il progetto piace a quasi 6 elettori su 10

Salvini spinge la federazione. Nuovo contatto con Berlusconi

Se era un ballon d'essai, Matteo Salvini può dirsi ampiamente soddisfatto di come soffi il vento per la Lega nell'ipotesi di una federazione con Forza Italia: da quando si discute di questa rivoluzione nel centrodestra, i sondaggi (EMG Different per la trasmissione di Rai3, Agorà) danno in crescita la Lega ma soprattutto la fiducia nel suo leader, passata in una settimana dal 33 al 36 per cento. Salirebbe anche Forza Italia, mentre tutti gli altri partiti sono dati in calo.

Così ecco ancora una telefonata partita dal segretario della Lega a Silvio Berlusconi, per parlare dell'intesa sulla quale Salvini spinge adesso con velocità ancora crescente, dal momento che gli consegnerebbe lo scettro di leader di un centro conservatore ma anche moderato e gli faciliterebbe le relazioni europee. Il progetto, si sa, piace anche a Berlusconi, che lo considera una prima tappa indispensabile. Per approfondire tempi e modi e risolvere gli inevitabili ostacoli Berlusconi e Salvini si sono riproposti di vedersi a breve.

In ballo anche la scelta del candidato sindaco per Milano: l'ufficializzazione è attesa per mercoledì, quando anche il segretario leghista avrà concluso i suoi colloqui. Maurizio Lupi è la personalità che gode della maggiore popolarità, difficile da confrontare con quella di altri candidati, soprattutto tra l'elettorato più giovane, contesissimo in città. Resta come alternativa un candidato civico forte in ticket con l'ex sindaco Gabriele Albertini. A Napoli è in pole il magistrato Catello Maresca, anche se un'unica lista civica non convince tutti.

Nella federazione Lega-Forza Italia (che piace al 56 per cento degli elettori) il grande problema aperto sono i risultati elettorali. In passato, l'unione tra i due partiti era stata valutata oltre il 30. Questa settimana, secondo Emg, invece, la federazione toglierebbe voti ai due partiti, che arriverebbero al 23,8% (-4,7% rispetto alla somma di Lega e Fi). La singolarità dell'analisi dei flussi è che l'emorragia avvantaggerebbe Fdi (2 punti), i piccoli di centrodestra (Coraggio Italia e NcI) ma anche Iv di Renzi e Azione di Calenda. Segno che sia «puristi del centro» che «puristi della destra» si sentirebbero traditi dall'unione delle sole Lega e Fi. Favorevoli alla federazione sia l'Udc («rafforzare il centrodestra» dice Antonio De Poli) che Lupi per Nci («saremo al tavolo a lavorare insieme, con Fi, con cui abbiamo un dialogo privilegiato»).

Ignazio La Russa, tra i fondatori di Fdi, osserva: «Vedo possibile come massima estensione della nostra disponibilità un intergruppo parlamentare con Lega e Fi sulle politiche di centrodestra». Un intergruppo non esclude di votare in modo diverso, a differenza dei «gruppi coordinati» sui quali stanno lavorando Lega e Forza Italia: anche se ciascuno mantiene il simbolo, il «centrodestra di governo» avrebbe una sorta di impegno a votare insieme.

Il gruppo coordinato Lega- Fi sarebbe il maggior gruppo parlamentare.

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