Massima condivisione nella scelta della coalizione e disponibilità a parlare con tutti: sembrano queste le parole d'ordine di Matteo Salvini, che a margine di un incontro elettorale a Trieste dice di essere pronto a un'intervista con qualsiasi giornalista meno che con Fabio Fazio, perché "mi sta sulle palle".
Del resto le prossime due settimane saranno decisive e per i candidati alla presidenza del Consiglio sarà, inevitabilmente, un tour de force: "Da qui alla settimana prossima facciamo più di 60 incontri pubblici - spiega il leader del Carroccio - vado in televisione quasi ovunque, dico quasi ovunque perché non vado da Fazio, perché mi sta sulle palle..."
Parlando a Trieste il leghista è tornato sulla proposta di reintrodurre il servizio militare obbligatorio, che nei suoi piani dovrebbe svolgersi nel luogo di provenienza delle reclute e non, "come accadeva una volta che venivi mandato in giro per l'Italia."
"Altri Paesi europei si muovono in questa direzione - spiega - nozioni di pronto soccorso e protezione civile per avere ragazzi e ragazze pronti ad intervenire a casa loro in caso di ogni necessità". Un altro tema caro a Salvini è quello della cancellazione del reato di eccesso di legittima difesa, su cui è tornato a insistere, "perché la persona per bene deve difendersi".
Quindi il segretario federale della Lega Nord si è concentrato sulla corsa alla Regione Friuli-Venezia Giulia, dove il centrodestra spera di scalzare la sinistra al governo ma dove non è ancora chiaro chi correrà per la carica
di governatore. In merito, Salvini ha assicurato che si tratterà di "una candidatura condivisa" ma al tempo stesso ha anche chiesto di "non fargli fare nomi e cognomi".Quindi l'impegno a dialogare con tutti. Meno che con Fabio Fazio.
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