Sam paralizzata e depressa la salva l'amore della gazza

Un incidente l'ha costretta sulla sedia a rotelle. Ma un uccello caduto dal nido le ha ridato la vita

Sam paralizzata e depressa la salva l'amore della gazza

Nella nostra cultura popolare la gazza è ladra, tanto che questo uccello, ormai molto comune anche nei parchi delle città, viene denominato proprio «Gazza ladra» riprendendo la famosa e omonima opera di Gioachino Rossini. Mentre nella cultura popolare d'Oriente, la gazza è l'uccello della felicità, nella cultura europea, si tratta di un volatile la cui vista non porta nulla di buono, un essere furbo e malandrino, con quella sua abitudine di raccattare tutto quel che luccica, compresi i gioielli, e adornarne il proprio nido.

C'è però una donna che le deve qualcosa più di un gioiello: la propria vita. Lei si chiama Sam Bloom, ed è una giovane madre australiana. Tutto inizia nel gennaio 2013, quando l'intera famiglia Bloom, Sam, il marito Cameron e i loro tre ragazzi vanno in vacanza in Thailandia. Durante un'escursione, la donna si affaccia su una terrazza e si appoggia alla ringhiera che cede. Sotto gli occhi terrorizzati del marito e dei suoi figli. La giovane donna sfugge per un pelo alla morte, ma la sua spina dorsale si frattura sul cemento. Lei che era atletica, appassionata nuotatrice, surfista e ciclista, non camminerà mai più. Dopo sette mesi d'ospedale, Sam torna finalmente a casa. Inchiodata nella sua sedia a rotelle, nonostante l'immenso amore di suo marito e dei suoi figli, il suo spirito sta morendo. «Si stava ritirando a poco a poco dal mondo e niente sembrava esserle d'aiuto» dice Cameron. Tutto questo fino a quando Penguin entra nella sua vita.

Un giorno, Noè, il figlio più giovane, trova vicino a casa una piccola gazza caduta dal nido e quasi morente. «Dato che era bianca e nera, l'abbiamo chiamata Penguin» ricorda la donna. Ex infermiera, Sam sorveglia l'uccello ferito e lo tratta con infinita pazienza fino a quando il suo piccolo protetto non riacquista la salute. «Prima del suo arrivo, mi sentivo debole, inutile, incapace di prendermi cura dei miei figli - confessa Sam - e ho visto, in questo evento, il riflesso di quanto mi era accaduto. Penguin era come uno specchio per me: eravamo quasi morti entrambi, avevamo bisogno l'uno dell'altro e ci aiutavamo a vicenda». Infatti, una volta guarita, tocca a Penguin prendersi cura di Sam. «Mi ha ridato le energie! - sorride ora la donna - Questo uccellino mi ha restituito quello che pensavo di perdere per sempre: la fiducia in me stessa».

Penguin incoraggia Sam concretamente ad andare avanti. Si ferma sulla sua spalla, gioca coi suoi capelli, e, quando è scoraggiata, le cinguetta qualcosa nelle orecchie. Appena Sam si sdraia, Penguin le è accanto e non l'abbandona se non per fare qualche voletto fuori dalla finestra, sul tetto dove si sente il suo becco schioccare. «Penguin era il mio piccolo psicologo» dice la donna. Il pulcino di gazza cresce rapidamente e si lega ancora di più a tutta la famiglia, ma in particolare a Sam, dalla quale sembra inseparabile.

Nonostante il forte legame i Bloom non vogliono trattare Penguin come un animale domestico: «Non abbiamo mai voluto metterla in una gabbia o impedirle di vivere la sua vita» dice Cameron. E così la gazza passa sempre più tempo all'aria aperta, anche di notte. «Una sera è uscita e non è più tornata», afferma Sam.

I vicini dicono di averla vista lontano in un boschetto: «Stranamente eravamo felici per lei anche se non c'era più».

Possibile che un uccellino, per di più poco amato, riesca dove gli psicologi stavano fallendo? Chiedetelo a Sam Bloom. Lei ha la risposta.

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