Luca De Carlo, senatore di Fratelli d'Italia, a tutto campo sulle Regionali in Veneto, dove si confronteranno il candidato del centrodestra Alberto Stefani, della Lega, e Giovanni Manildo, espressione del centrosinistra.
Quanto pesa la responsabilità di guidare, in coalizione, un territorio con indicatori così elevati?
"Dev' essere uno stimolo per fare sempre meglio, anche grazie a una classe dirigente che in questi anni è cresciuta sul territorio. Non solo quella di Fdi, ma di tutto il centrodestra che quindi può garantire continuità e far crescere ancor di più la regione: pensiamo all'export, che conta su oltre 16mila imprese. Un contesto che vogliamo migliorare ancora attraverso gli strumenti di Veneto Sviluppo: un processo di modernizzazione delle imprese che punta sull'innovazione e progetti mirati, fino allo strumento del basket bond Veneto".
Anche la sanità è un tema della campagna elettorale.
"Dopo i tagli dei governi di sinistra, che in 10 anni hanno tagliato oltre 35 miliardi, solo negli ultimi tre anni il governo Meloni ha investito oltre 21 miliardi. Con una parte di queste risorse, potenzieremo la sanità pubblica che dovrà restare pubblica, ma che dovrà continuare a relazionarsi con il privato convenzionato per mantenere i livelli di eccellenza. Dovremo poi affrontare i temi legati all'invecchiamento della popolazione, potenziando i nostri servizi di assistenza domiciliare: si stima infatti che gli over 80 passeranno dagli attuali 370mila a 640mila nel 2050, un dato che impone una maggiore attenzione verso la sanità di prossimità".
La regione vanta numerosi patrimoni Unesco: quale ruolo possono giocare nella nuova stagione amministrativa?
"Dobbiamo continuare a promuovere queste grandi ricchezze, sostenendo allo stesso tempo tutte quelle associazioni e realtà che per solo amore della propria terra organizzano eventi e iniziative che portano alla scoperta di storie, tradizioni e luoghi meno conosciuti. Non possiamo poi dimenticare il ruolo dell'enogastronomia: se l'Italia è la nazione che ha il primato mondiale per numero di prodotti DOP e IGP con 891 denominazioni registrate, il Veneto con le sue 18 DOP e altrettante IGP, a cui si aggiungono Specialità Territoriali Garantite ed eccellenze vitivinicole, è leader in Italia".
Però si parla ancora poco di giovani e competenze.
"Imprenditorialità e formazione. Per la prima, un ruolo decisivo lo avrà la nuova Veneto Sviluppo che, per come l'abbiamo immaginata, servirà non solo ad accompagnare le aziende nei passaggi generazionali, ma anche a far nascere lo spirito di auto-imprenditorialià nei giovani, affiancandoli in un percorso che porti alla nascita di nuove start-up".
L'astensionismo resta un tema critico, anche in Veneto.
"Parlare dei problemi veri: i cittadini veneti hanno bisogno di sentire risposte alle loro domande. Sanità, lavoro, trasporti, occupazione, agricoltura: questi sono i temi che quotidianamente i veneti vivono sulla propria pelle.
Concretezza, coerenza e pragmatismo: sono queste le doti riconosciute a Fdi e che i veneti apprezzano nel presidente Giorgia Meloni che non esito a definire la più veneta di tutti i politici romani; un politico che - invece che alla pancia delle persone - parla alla testa e al cuore".