Politica

Le Sardine arruolano i centri sociali ma fanno flop

Un «pesciolino» lascia e passa al Pd, un altro diventa assessore di Orlando a Palermo

Carmelo Caruso

Lo hanno inseguito anche ieri, a Napoli, e per preparare la piazza della sera, di mattina, Mattia Santori, il leader delle Sardine, ha dato a Matteo Salvini dello «sciacallo», del «trasformista», «ospite sgradito», fino ad avvisare «qui, non passerà».

Le Sardine sono tornate a manifestare contro il leader della Lega ma erano davvero poche e malgrado abbiano aperto, e invitato, i centri sociali, professionisti dell'antifascismo che ieri, hanno acceso fumogeni e intonato in coro: «Odio la Lega, Odio la Lega»; «Lega merda. Se la merda fosse oro sai Salvini che tesoro»; «Salvini trema finirai al cimitero». Hanno marciato per confluire e unirsi alle Sardine e sono dovuti intervenire gli agenti della polizia per contenerli. Il clima a rischio scontri, per questo asse compatto, ha portato a blindare il centro. Per un paio d'ore Napoli è stata una città chiusa. Prendendo a pretesto la presenza di Salvini al teatro Augusteo, le Sardine, che da giorni sono di stanza in Campania per organizzare il loro primo congresso a Scampia previsto il 14 e il 15 marzo, si sono presentate a tarda sera a piazza Dante per un flash-mob di disturbo perché «Salvini sa di non essere gradito» ha dichiarato Santori che per infiammare gli animi ha anche ricordato i precedenti screzi fra Salvini e napoletani: «Da una parte ci sarà chi cercherà di convincerli che non vuole più lavarli con il fuoco».

Insieme a Santori c'era Jasmine Cristallo, sardina in quota meridione, meridione che, ad ascoltarli, dovrebbe avere una palingenesi: «Gli anticorpi dell'Emilia verranno costruiti anche in Campania». Santori ha fatto visita agli operai della Whirlpool e risposto all'accusa di fare passerella: «Non vogliamo farla. Cerchiamo di conoscere il territorio». Soluzioni per la Whirlpool? «Non vogliamo proporre soluzioni, ma intanto si può dialogare e creare una visione di futuro».

E la novità è che un'altra sardina ha lasciato il gruppo per aderire al Pd. Si tratta di Mattia Ciappi, sardina di Siena, che al sito Tpi ha dichiarato: «La qualità dei referenti delle Sardine viene misurata solo guardando a chi organizza più piazze. Ci sono tanti che meritano più spazio». Un'altra entra invece in giunta. A Palermo, Paolo Petralia, simpatizzante sardina, figlio di magistrati, diventa assessore di Leoluca Orlando.

Stanno già facendo strada.

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