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Sbarcati altri 2mila migranti. I nostri porti restano aperti

La linea del governo non cambia nonostante le proteste della Lega. Che ora pensa a un esposto contro Lamorgese

Sbarcati altri 2mila migranti. I nostri porti restano aperti

Sono almeno 2mila i migranti arrivati sulle coste italiane nell'arco di pochi giorni. La nuova invasione preoccupa il centrodestra, ma l'immobilismo del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese dà da pensare. Ieri nessun pronunciamento della titolare del Viminale sul fatto che la Guardia costiera italiana ora vada addirittura in acque Sar libiche a prendere gli immigrati. Sono 424 quelli soccorsi su più imbarcazioni. Di questi 178 sono bengalesi, 246 di altre nazionalità. Sono finiti tutti all'hotspot di Contrada Imbriacola dove si è raggiunto ieri il numero record di 1.600 ospiti. Ma gli sbarchi sono avvenuti anche in maniera autonoma. Un'imbarcazione a vela, con a bordo 45 clandestini, tra cui 6 donne e 10 bambini, è stata individuata nella notte tra lunedì e ieri da una motovedetta della Gdf al largo delle coste crotonesi. È stato fermato il presunto scafista.

A breve arriveranno altre 818 persone, ovvero quelle ospitate su Sea Watch 3 e Ocean Viking, che è scontato otterranno un porto sicuro per lo sbarco. Mentre Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere, si sta già posizionando di fronte alle coste libiche per fare il prossimo carico. La ripresa dei viaggi dei taxi del mare delle Ong sta facendo da pull factor per le partenze.

La Lega scende sul piede di guerra. Dopo Matteo Salvini, che chiede alla Lamorgese di iniziare a lavorare per bloccare gli sbarchi, oppure di lasciare il posto a chi possa essere in grado di farlo, ora il coordinatore di Lampedusa del partito del Carroccio, Attilio Lucia, annuncia che è stato formalmente costituito un comitato dal nome «Cittadini per Lampedusa. Per la libertà e tutela dei confini contro l'immigrazione clandestina». Si costituirà parte civile ai processi contro le Ong, ma ha anche chiesto al noto avvocato penalista Valter Biscotti di verificare «se ci siano i presupposti per un esposto in cui si sottolinei la grave situazione dell'isola». È possibile che anche il ministro dell'Interno sia tirata in causa.

«Il fatto - spiega il coordinatore locale di Forza Italia, Rosario Costanza, anche lui nel comitato - è che siamo molto preoccupati per gli ultimi flussi a causa dell'alto numero di persone contagiate. Temiamo possano infettare i lampedusani e i moltissimi turisti attualmente sull'isola, della cui salute siamo sereni, visto che gli italiani sono sottoposti a continui controlli, a differenze dei migranti che possono entrare senza Green pass e come vogliono».

Due navi quarantena, la Atlas e la Azzurra, sono già state riempite e molti immigrati vengono portati nei centri di accoglienza siciliani a bordo dei traghetti di linea su cui viaggiano anche i residenti.

Il ministero dell'Interno di Tunisi ha fatto sapere che «la guardia costiera tunisina ha sventato, tra l'1 e il 2 agosto, 18 operazioni di emigrazione illegale alla volta dell'Italia fermando 309 migranti a bordo di varie imbarcazioni in diverse regioni del Paese. Tra le persone fermate vi sono 99 africani di varie nazionalità, tra cui 5 ricercati, per reati comuni».

A sottolineare le storture all'interno dell'esecutivo, nate sul nodo immigrazione, è l'europarlamentare leghista Susanna Ceccardi: «Noi siamo al governo per evitare i disastri del Pd e dei 5 stelle. Senza la Lega avrebbero approvato un sacco di provvedimenti pericolosi. Non si vede, purtroppo, il cambio di passo che ci saremmo aspettati rispetto al Conte II, visto che il ministro dell'Interno è ancora lo stesso dell'epoca, ovvero la Lamorgese». E prosegue: «Sono stata di recente a Lampedusa e ho visto una situazione emergenziale. Migliaia di migranti arrivano ogni giorno a fronte di cittadini italiani che subiscono restrizioni. Quelli del Pd sono iper restrittivi con i cittadini, non si capisce come mai non lo siano con i migranti. Gli accordi di Malta - tiene a dire - sono un grande bluff. I ricollocamenti sono stati il 2 per cento del totale degli arrivi.

Si possono fare con i profughi che lo siano realmente, gli altri, ovvero chi non ne ha diritto, rimangono purtroppo sul groppone dell'Italia».

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